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Sinopoli, bloccato con 105 chili di cocaina

SAN PROCOPIO I carabinieri della compagnia di Palmi hanno arrestato Nicola Alvaro, 48enne di Sinopoli, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupe…

Pubblicato il: 26/07/2016 – 10:35
Sinopoli, bloccato con 105 chili di cocaina

SAN PROCOPIO I carabinieri della compagnia di Palmi hanno arrestato Nicola Alvaro, 48enne di Sinopoli, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e resistenza a pubblico ufficiale. Alvaro, già noto alle forze dell’ordine in quanto ritenuto affiliato alla omonima cosca egemone nel territorio di Sinopoli e località limitrofe, nonché indagato nell’ambito dell’operazione denominata “Santa Fè” (che nel mese di giugno del 2015 ha portato all’arresto di 34 persone dedite al traffico internazionale di sostanze stupefacenti), mentre percorreva a bordo di un autocarro la strada provinciale 43, giunto all’altezza di San Procopio, è stato notato da una pattuglia dei carabinieri della locale stazione, impegnati nello svolgimento di un posto di controllo alla circolazione stradale.
I militari hanno intimato l’alt al conducente del mezzo pesante, che tuttavia, ha ignorato l’ordine dandosi velocemente alla fuga lungo le vie limitrofe, e cercando anche di speronare l’autovettura dell’Arma al fine di far perdere le proprie tracce. Il mezzo, grazie anche supporto del personale dei carabinieri di Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte, è stato poco dopo bloccato e l’autista tratto in arresto. Nel corso di successiva perquisizione personale e veicolare sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro, occultati sul cassone dell’autocarro sotto dei sacchi di ortaggi vari, 95 panetti di cocaina del peso di oltre un chilo ciascuno, per un peso complessivo di 105 chili, insieme a duemila euro in contanti, verosimile provento dell’attività illecita.
L’arrestato è stato tradotto presso la Casa circondariale di Palmi. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti da parte dei militari per determinare la provenienza e la destinazione dello stupefacente rinvenuto il quale, una volta immesso nel mercato locale e nazionale, avrebbe fruttato degli introiti illeciti per un ammontare complessivo di oltre 10 milioni di euro.

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