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Conferenza Regioni, Pacenza: «Quadro preoccupante per la sanità calabrese»

La commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha aperto, nella seduta di ieri, un percorso di revisione dell’attuale sistema su due fattori strategici del servizio sanitario italiano: i crit…

Pubblicato il: 28/07/2016 – 16:29
Conferenza Regioni, Pacenza: «Quadro preoccupante per la sanità calabrese»

La commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha aperto, nella seduta di ieri, un percorso di revisione dell’attuale sistema su due fattori strategici del servizio sanitario italiano: i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale e la mobilità sanitaria. Ne dà notizia – riporta un comunicato dell’Ufficio stampa della Giunta – il rappresentante della Regione in seno alla Commissione, Franco Pacenza.
«Sono questi – afferma al riguardo Pacenza – due fattori che negli anni hanno fortemente impoverito il servizio sanitario calabrese e meridionale. Infatti, da circa venti anni, i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale sono fondamentalmente determinati dalla cd “quota pesata”, cioè dall’età delle popolazioni, creando, di fatto, condizioni di vantaggio per le regioni con popolazione più anziana e di svantaggio per le regioni con popolazione più giovane. È sicuramente vero che un anziano costa più di un giovane al servizio sanitario – mette ancora in evidenza -, ma è altrettanto vero che la “deprivazione”, e cioè le condizioni socio-economiche, espongono un cittadino ad un maggior rischio di cagionevolezza».
«Le condizioni di povertà che in questi anni si sono ulteriormente aggravate e concentrate soprattutto nelle aree meridionali – dice ancora Pacenza – non possono più essere ignorate nei criteri di riparto delle risorse. Le condizioni economiche costringono ormai larghe fasce di popolazione a rinunciare a cure necessarie, ancora di più a percorsi di prevenzione. Tutto ciò produce multicronicità che si riversano sui servizi sanitari regionali. In questo quadro si tratta di trovare un giusto equilibrio tra fattori al fine di garantire maggiore equità nel riparto delle risorse».
«È un lavoro delicato – spiega inoltre -; già in passato si è provato a modificare l’attuale sistema senza riuscirci. Si confrontano posizioni estreme, quali l’applicazione della quota capitaria, cioè una quota fissa per ogni cittadino senza alcuna distinzione di età, o la esaltazione ulteriore dell’età anagrafica, stante anche l’aumento dell’età media»
«La Calabria – prosegue – sta svolgendo, assieme ad altre Regioni, un lavoro di mediazione, riconoscendo legittimità sia alla quota pesata che alla deprivazione. La stessa vicenda della mobilità, che negli ultimi anni, anche grazie ad una folle applicazione dei piani di rientro, è diventata una vera e propria emergenza per la nostra regione e per l’intero Mezzogiorno, deve trovare una nuova regolazione con nuovi strumenti, criteri e comportamenti unitari. Dalla discussione di ieri per la Calabria si prospetta un quadro molto preoccupante: vi è ancora da definire un residuo di mobilità passiva che va dal 2004 al 2013, mentre per il 2014 ed il 2015 mancano ancora i conguagli. Tutte operazioni che scaricheranno ulteriori costi sul servizio sanitario calabrese. Anche su questo punto – conclude Pacenza – si è aperta una discussione molto delicata, stante anche i diversi interventi legislativi e i diversi atteggiamenti regionali in materia di tariffe e di budget. La Conferenza dei Presidenti del prossimo 3 agosto delineerà, assieme al Coordinatore della Commissione Salute un cronoprogramma, che ha come orizzonte la prossima Legge di stabilità, a cui ci si augura di addivenire con una proposta unitaria delle Regioni, sui nuovi criteri di riparto del Fondo e su un piano straordinario sulla mobilità sanitaria».

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