REGGIO CALABRIA «È uno specchietto per le allodole l’autosospensione annunciata dal vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco D’Agostino, indagato per rapporti con la ‘ndrangheta nell’ambito dell’inchiesta Alchemia». Lo affermano i parlamentari e i consiglieri comunali della Calabria del Movimento 5 stelle, che aggiungono: «Ancora una volta nella maggioranza del Pd e satelliti si preoccupano delle apparenze, provando a salvare la faccia con iniziative che dimostrano, invece, una moralità di superficie e sempre a scoppio ritardato».
«D’Agostino – proseguono i 5 stelle – è indagato per questioni molto gravi, per cui non può rimediare con un’azione così leggera, che non gli costa praticamente nulla». «Vogliamo ricordare – incalzano i rappresentanti M5S – che per l’ordinamento italiano D’Agostino è innocente sino a sentenza passata in giudicato. Tuttavia, egli è stato eletto nella lista di sostegno del governatore regionale, Mario Oliverio. Se le accuse della Procura fossero vere, il personaggio potrebbe anche essere un gancio politico della ‘ndrangheta. Rispetto a questa possibilità, al momento aperta alla luce delle ricostruzioni della Procura di Reggio Calabria, è veramente risibile l’autosospensione del politico dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale calabrese».
«Proprio da Oliverio – concludono i 5 stelle – ci saremmo aspettati una presa di posizione politica molto netta e decisa, per le dimissioni. In questo caso è chiara a tutti l’opportunità che D’Agostino lasci il Consiglio regionale della Calabria. Nel silenzio perpetuo di Oliverio, ogni volta muto e immobile come un pesce stoccafisso, siamo noi a invitare l’indagato D’Agostino alle dimissioni, doverose».
x
x