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Locri, accordo trasversale per smantellare l'ospedale

Esprimo forte preoccupazione, sconcerto e rabbia per l’ormai irreversibile situazione in cui è stato ridotto l’Ospedale della Locride. Abbiamo assistito e denunciato, senza mezzi termini ed in più …

Pubblicato il: 30/07/2016 – 15:36
Locri, accordo trasversale per smantellare l'ospedale

Esprimo forte preoccupazione, sconcerto e rabbia per l’ormai irreversibile situazione in cui è stato ridotto l’Ospedale della Locride. Abbiamo assistito e denunciato, senza mezzi termini ed in più occasioni, l’incredibile “corto circuito” istituzionale tra la Regione Calabria e il governo nazionale in materia “sanità”.
Nello scorso mese di ottobre, in otre diecimila, senza indossare casacche di partito, ci siamo radunati per manifestare il nostro dissenso con l’obiettivo di lanciare un forte grido d’allarme per quanto si stava verificando nei confronti della sanità locridea. Tutto ciò nell’indifferenza della politica regionale e nazionale, presente nella Locride solo in periodi elettorali. Abbiamo denunciato pubblicamente l’esistenza di un “accordo” politico trasversale per smantellare l’ospedale della Locride. Si sono rincorse le smentite e le accuse di “becero populismo” nei confronti del sottoscritto e nel contempo, si sono “armati” e scagliati contro i servili sindaci del Pd, le segreterie provinciali e regionali, i sindacati di regime e le forze massoniche.
Oggi siamo obbligati a dire che, purtroppo, avevamo ragione noi: hanno ridotto l’ospedale ad un “modesto poliambulatorio di periferia”.
Con il trascorrere del tempo abbiamo assistito, increduli e disperati, al ridimensionamento ed alla chiusura di molti reparti: Ortopedia, Neonatologia, Radiologia, Otorino, Gastroenterologia, Oculistica, Geriatria, Angiologia, Nefrologia e Dialisi, Dermatologia ed Allergologia. Il Pronto Soccorso è allo sbando più totale, altri reparti in sofferenza per carenza di organico ed attrezzature, mentre sono stati “tutelati e salvaguardati” i reparti di esclusivo interesse politico ed elettorale. Tutto ciò conferma, purtroppo, quanto denunciato negli ultimi due anni.
È chiaro a tutti che si sta consumando un brutale delitto nei confronti della Locride. Un delitto con mandanti politici ben individuabili nei politici regionali – ieri di destra ed oggi di sinistra – ed esecutori materiali nei vari Commissari e direttori generali designati dagli stessi politici regionali.
La situazione ereditata dal presidente Oliverio è indubbiamente critica e pesante. Ma cosa si è fatto per invertire la rotta, quali concrete azioni sono state perpetrate per mantenere fede all’impegno preso dallo stesso Oliverio in campagna elettorale nei confronti di questo territorio? In due anni nessuna risposta.
Continuiamo ad ascoltare proclami quotidiani ed assistiamo con fastidio al teatrino della politica ed un evidente gioco delle parti.
Purtroppo, ancora una volta, a pagare le conseguenze del teatrino politico – in questo caso “partitico correntizio” – rischiano di essere i rassegnati e disgraziati cittadini onesti della Locride che non trovano più la forza ed il coraggio di ribellarsi e continuano a subire passivamente scelte sbagliate che rischiano di condizionare la vita degli stessi e delle future generazioni.
A tutto però c’è un limite. Oggi davanti alla chiusura di molti importanti reparti ed allo scempio generale sopra descritto possiamo dire che la misura è veramente colma e dobbiamo prepararci a reagire.
Il sindaco di Locri con la sua amministrazione non intende però arrendersi e fare sconti a nessuno continuando l’importante battaglia in difesa dell’ospedale della Locride pur sapendo di non avere il sostegno di molti sindaci del territorio, asserviti in modo evidente alle logiche di potere imposte dal Partito democratico o al trasversalismo ed “interesse” di quel che rimane del centrodestra.
Ieri ho avuto un ulteriore confronto con il direttore sanitario, dott. Vincenzo Schirripa, il quale, ammettendo ormai l’inesorabile declino della struttura ospedaliera e non avendo avuto riscontro alle innumerevoli richieste di rafforzamento dell’organico e delle attrezzature sanitarie, si è rassegnato dichiarandosi pronto ad alzare bandiera bianca essendo stato lasciato solo al vertice di una struttura per la quale appare evidente che non si intende effettuare alcun investimento.
Molte responsabilità sono indubbiamente da ascrivere alle gestioni politiche di Loiero prima e Scopelliti dopo. Oggi, però, le responsabilità del declino sanitario che non è stato interrotto anzi, al contrario, sostenuto ed accentuato, sono da addebitare solo ed esclusivamente al Partito democratico di Ernesto Magorno, noto nella Locride per essersi proclamato in passato sindaco di Platì.
Il Pd calabrese, per bocca dello stesso Magorno, boccia la gestione del Commissario Scura e chiede al Partito democratico “tosco-italiano”, a gran voce e pestando i pugni sul tavolo, l’immediata sostituzione del Commissario governativo.
Poi lo stesso Magorno si reca a Roma, siede allo stesso tavolo del Partito democratico “tosco-italiano” e, per il tramite del Tavolo Adduce, valuta positivamente l’azione del Commissario Scura elogiandone «gli importanti risultati ottenuti dalla struttura commissariale» che governa il Piano di rientro grazie ai quali si è ottenuto lo sblocco di ulteriori 50 milioni di euro di premialità riferiti al 2012 e portando quindi a 357 milioni il totale dei fondi “liberati” dall’aprile 2015 a oggi”. Tale comportamento porta a pensare allo stesso modo di fare dei ladri di Pisa.
Tutto ciò mentre nella Locride si continua a rimanere senza una struttura ospedaliera adeguata e continuano a prenderci per in giro per non dire altro…
Delle risorse sbloccate dal Tavolo Adduce quale “premio” all’azione del Commissario Scura per la sanità pubblica della Locride nulla è ad oggi pervenuto.
Purtroppo i risultati della nostra azione di sensibilizzazione non sono confortanti. I momenti di ascolto e di confronto con i competenti attori istituzionali hanno solo garantito il reiterarsi di “ridicole passerelle politiche” e di false promesse in termini di azioni e soluzioni.
Come già espresso pubblicamente continuo a ribadire che, «nel corso dell’ultimo quindicennio abbiamo assistito increduli all’inesorabile declino di una delle più importanti e qualificate strutture sanitarie calabresi con eccellenti medici la cui professionalità è stata mortificata da aberranti e sconclusionate scelte strategiche aziendali, che hanno visto riduzione di personale e nessun investimento in strutture ed attrezzature tecnologicamente avanzate, ovviamente non in grado di tenere testa alla dilagante e qualificata “offerta” proveniente da strutture private, ma sovvenzionate con risorse pubbliche».
Oggi a maggior ragione la Locride onesta e libera però non deve mollare, abbassare la testa e continuare a subire in silenzio.
Per quanto ci riguarda si prospetta un autunno caldo per gli attuali responsabili del degrado ed isolamento sanitario perpetrato ai danni del popolo della Locride.
Da settembre, da parte nostra, ripartiranno tantissime azioni di lotta finalizzate a far invertire la rotta con l’obiettivo di restituire dignità e prestigio all’unico presidio ospedaliero del territorio.
Sabato 15 ottobre 2016, a distanza di un anno esatto dalla più importante ed imponente manifestazione della storia della Locride, ritorneremo tutti insieme, con più forza e maggiore determinazione, a manifestare il nostro dissenso nei confronti di chi vuole impedire lo sviluppo del nostro territorio.

*sindaco di Locri

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