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False assunzioni a Sibari, danno erariale da oltre un milione

SIBARI La guardia di finanza di Sibari, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, al termine di una complessa attività di indagine, ha smascherato l’ennesima truffa perpetrata ai …

Pubblicato il: 01/08/2016 – 6:12
False assunzioni a Sibari, danno erariale da oltre un milione

SIBARI La guardia di finanza di Sibari, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, al termine di una complessa attività di indagine, ha smascherato l’ennesima truffa perpetrata ai danni dell’Inps ad opera di un’azienda operante nella sibaritide. Nel corso delle indagini sono state accertate ben 328 “assunzioni fantasma” dichiarate dalla società che hanno provocato, alle casse dello Stato, un danno erariale quantificato in oltre 1.150.000 euro (tra indennità erogate e contributi non versati). Il titolare della società, attraverso la stipula e il successivo utilizzo di contratti di fitto e/o comodato e appalto, ha denunciato all’Istituto previdenziale l’avvenuta assunzione di 343 operai a tempo determinato per complessive 26.000 giornate lavorative, di gran lunga superiore all’effettivo fabbisogno ricostruito, che risulta di “sole” 1.600 giornate lavorative circa. La società ha quindi inizialmente denunciato un fabbisogno occupazionale di 1.900 giornate lavorative e, successivamente, prodotto ed utilizzato, vari contratti di comodato, affitto e appalto, trasmettendone i relativi dati all’Inps attraverso le “denunce aziendali di variazione”, al fine di documentare un maggiore fabbisogno occupazionale annuo.
Tali variazioni venivano respinte dall’Inps, sulla base delle caratteristiche, della tipologia ed estensione dei terreni e della quantità di prodotto coltivabile. Nonostante il rifiuto, il titolare della ditta ha inoltrato denunce trimestrali di utilizzo di manodopera comunicando l’impiego dei 343 operai a tempo determinato, per complessive 26.458 giornate lavorative. L’esame della documentazione amministrativa contabile e bancaria acquisita alle indagini e l’escussione in atti dei concedenti i terreni, dei committenti i lavori e di alcuni dipendenti dell’azienda hanno consentito di dimostrare che solo 15 dei 343 dipendenti denunciati all’Inps avevano, nel frattempo, svolto attività lavorativa. I restanti 328 lavoratori sono risultati di fatto inesistenti, ma beneficiari di indennità erogate dall’ente previdenziale, quantificate in oltre 900mila euro. Si è trattato di indennità per sostegno alla famiglia (assegni familiari per 204mila euro, assegni per maternità per 58mila euro e assegni malattia e congedo parentale per 131mila euro) e per sostegno al lavoro (indennità di disoccupazione per 518mila euro). Inoltre, gli accertamenti condotti dalle fiamme gialle calabre hanno consentito di appurare che, nel frattempo, la ditta si è resa inadempiente avuto riguardo gli obblighi contributivi. La stessa, infatti, ha omesso di versare nelle casse dello Stato i relativi contributi previdenziali Inps, quantificati in oltre 240mila euro. Tutte le situazioni penalmente rilevanti emerse sono state opportunamente segnalate alla Procura della Repubblica di Castrovillari.
L’operazione di servizio conferma la fondamentale importanza del ruolo istituzionale di polizia economico finanziaria affidato al corpo della guardia di finanza, considerato che un corretto e appropriato uso delle risorse economiche disponibili consente di destinare maggiori risorse alle politiche di effettivo sostegno verso imprese e famiglie, evitando che le risorse vengano “prosciugate” da coloro che assumono comportamenti illegali.

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