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Basta con il clientelismo sui Consorzi di bonifica

Sebbene sia oggetto di improvvise attenzioni ma poi di immediato declino nell’attenzione pubblica e politica il tema dei Consorzi di Bonifica, del loro ruolo, dei loro risultati inesistenti e della…

Pubblicato il: 02/08/2016 – 15:57

Sebbene sia oggetto di improvvise attenzioni ma poi di immediato declino nell’attenzione pubblica e politica il tema dei Consorzi di Bonifica, del loro ruolo, dei loro risultati inesistenti e della loro sbagliata governance rimane per il mondo agricolo un argomento sempre attuale e dolente.
In queste settimane le aziende agricole calabresi sono impegnate al massimo nel seguire e curare i cicli della produzione agroalimentare ma non v’è dubbio che il mancato lavoro degli enti consortili e il peso di tributi da pagare a fronte di inesistenti opere e servizi si faccia sentire eccome.
 Ed è proprio per questo che torniamo a chiedere sui Consorzi di Bonifica la definizione di una strategia chiara che consenta l’effettivo ed efficace autogoverno degli agricoltori, che permetta alle aziende di pagare i tributi consortili ma solo corrispondentemente all’aver ottenuto un beneficio, che metta la Calabria in condizione di essere non migliore ma almeno uguale a tutte le altre regioni italiane.

Continuiamo ad essere un unicum negativo nel panorama nazionale e persino sui Piani di Classifica si è tentato di giungere ad una conclusione senza aver coinvolto tutta la rappresentanza del settore agricolo regionale; possibile mai che qui da noi ciò che altrove è la normalità si trasformi in qualcosa di straordinario da raggiungere? 
Di chi è la prima responsabilità se non di quella politica, e sia detto naturalmente senza generalizzazioni o populismi di bassa lega, che invece di programmare e orientare si attarda ancora a occuparsi della vicenda dei Consorzi di Bonifica con un approccio di tipo clientelare; ci si interessa ai posti, ai ruoli, alla visibilità da dare a qualche politico di seconda fila ma quasi mai ci si impegna in un confronto sui fatti, sulle esigenze, sulle necessità.

Un esempio su tutti la solita carenza idrica che colpisce in queste settimane il territorio crotonese ed in particolare le produzioni di finocchi nell’area di Isola Capo Rizzuto, un problema noto da tempo e come al solito siamo punto e a capo. 
In quel contesto, nonostante proclami, convegni, forum e comunicati stampa l’unica cosa che fa acqua da tutte le parti sono le soluzioni. 
Ecco perché torniamo a ripetere che non ci interessa in alcun modo il confronto orientato da lotte sindacali di visibilità, da posizioni politiche destinate a tutelare qualche amico, da percorsi il cui unico scopo non è “riformare” il sistema ma quello più prosaico di “formare” cordate di amici utili magari in tempo di elezioni. 
Immaginiamo una Calabria diversa, moderna, vicina alle imprese ed è per questa idea che siamo pronti a sostenere qualsiasi tentativo vada in questa direzione; la nostra è una Regione con problemi complicatissimi da risolvere ma, ci chiediamo, se iniziassimo intanto a risolvere quelli più semplici?

* presidente Confagricoltura Calabria

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