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La difesa di Caridi al Senato: «Non sono un mafioso»

ROMA È terminata poco prima delle 11, per consentire ai commissari di partecipare al voto di fiducia in Aula, l’audizione del senatore Antonio Caridi davanti alla Giunta delle immunità, nei co…

Pubblicato il: 02/08/2016 – 7:34
La difesa di Caridi al Senato: «Non sono un mafioso»

ROMA È terminata poco prima delle 11, per consentire ai commissari di partecipare al voto di fiducia in Aula, l’audizione del senatore Antonio Caridi davanti alla Giunta delle immunità, nei confronti del quale pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria. Oltre due ore durante le quali, a quanto si apprende, il parlamentare ha respinto le accuse di associazione mafiosa prospettata dai magistrati e dato la propria versione dei fatti rispetto al presunto sostegno che avrebbe ricevuto dai clan della ‘ndrangheta in occasione delle varie tornate elettorali. 
I lavori riprenderanno alle 14 con la discussione generale, mentre un’altra seduta è prevista a partire dalle 20, con la votazione finale. Caridi, che è apparso particolarmente provato al termine dell’audizione, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti che lo attendevano nel cortile di Sant’Ivo alla Sapienza ed è tornato a Palazzo Madama assieme al capogruppo di Gal e membro della Giunta, Mario Ferrara. «Se doveva essere indagato, lo dovevano fare 15-20 anni fa, a quando risalgono le accuse», ha affermato uscendo dalla Giunta il senatore socialista Enrico Buemi, che voterà contro l’arresto. «Le accuse sono molto gravi, aspettiamo di leggere le carte» le parole della leghista Erica Stefani. Il voto dell’Aula è previsto da calendario fra domani e giovedì.

LA MEMORIA DIFENSIVA Nella mattinata di ieri Caridi ha depositato una corposa memoria di oltre 50 pagine in cui respinge le accuse dei magistrati, definite «un teorema privo di prove» inserito in «un quadro contraddittorio, illogico e mancante». Secondo la difesa la conferma verrebbe, fra i vari aspetti, anche da un punto di vista prettamente giuridico: il senatore, scrive il gip nell’ordinanza, sarebbe un «dirigente ed organizzatore della componente “riservata” della ‘ndrangheta». Tuttavia non gli viene contestata l’aggravante prevista dal secondo comma dell’articolo 416-bis nei confronti di «coloro che promuovono, dirigono o organizzano l’associazione» mafiosa. A difendere Caridi sono gli avvocati Valerio Spigarelli, fino al 2014 presidente dell’Unione camere penali, e il penalista reggino Carlo Morace.

IDV: «NON SI RINVII» Intanto, Italia dei Valori chiede di non rinviare la decisione della Giunta sul senatore: «Si faccia presto e non si trascini la vicenda a dopo l’estate per l’onorabilità stessa del Senato. Troppo gravi le accuse e le contestazioni mosse, anzi credo che per evitare dall’imbarazzo il senato, il senatore Caridi dovrebbe rimettersi fiducioso al processo, senza cercare alcuno scudo. Noi non siamo giudici, ma proprio per questo, non impediamo agli stessi di svolgere la loro funzione, anzi, cerchiamo in tutti i modi di agevolarne lo svolgimento. Si dovrà  decidere da che parte stare, se dalla parte di chi impedisce lo svolgimento del processo o dalla parte di chi vuole sottoporre un parlamentare a un processo come ogni altro cittadino italiano». Lo dicono i senatori Francesco Molinari, componente della commissione antimafia, Alessandra Bencini e  Maurizio Romani in merito alla richiesta di autorizzazione all’arresto del senatore di Gal Antonio Stefano Caridi accusato dai magistrati di Reggio Calabria di essere al vertice di una cupola segreta di ‘ndrangheta.

M5S: «SCANDALO CHE SIA ANCORA SENATORE» «È uno scandalo che un senatore come Caridi, per il quale è stato chiesto l’arresto per questione di ‘ndrangheta, sia ancora membro del Senato, percepisca lo stipendio e con il suo voto possa incidere sulla formazione di leggi. Serve un segnale fortissimo da parte del Senato». Lo afferma Stefano Lucidi, capogruppo M5S al Senato, in merito alla richiesta di arresto del senatore Caridi (Gal), oggi all’esame della Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama.

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