CATANZARO Sono stati rinviati a giudizio Cosimo Donato, 38 anni, detto “topo”, e Faustino Campilongo, 39, detto “panzetta”, accusati di essere i responsabili dell’omicidio del piccolo Cocò Campilongo, tre anni, ucciso il 16 gennaio 2014, a Cassano allo Jonio, insieme al nonno Giuseppe Iannicelli (52) e alla sua compagna marocchina Ibtissam Touss (27). Le vittime, secondo quanto emerso dalle indagini, sono state uccise a colpi di pistola e poi bruciate all’interno dell’auto nella quale si trovavano.
Gli imputati, difesi dagli avvocati Vittorio Franco, Ettore Zagarese e Mauro Cordasco, dovranno presentarsi davanti alla Corte di Assise di Cosenza il prossimo 22 ottobre.
Secondo l’accusa contestata dalla Dda di Catanzaro, Donato e Campilongo avrebbero attirato in una trappola Giuseppe Ianniccelli, per conto del quale spacciavano droga, perché divenuto un personaggio scomodo per la cosca di ‘ndrangheta degli Abbruzzese e anche per aumentare il proprio potere criminale.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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