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Crescono le start up, la Calabria punta sull'innovazione

COSENZA In Calabria, comparando i dati del secondo trimestre del 2015 con lo stesso periodo del 2016, le imprese sono passate da 155.410 a 157.150 (+1,1) e da 19.198 a 20.710 società di capitali (+…

Pubblicato il: 04/08/2016 – 13:46
Crescono le start up, la Calabria punta sull'innovazione

COSENZA In Calabria, comparando i dati del secondo trimestre del 2015 con lo stesso periodo del 2016, le imprese sono passate da 155.410 a 157.150 (+1,1) e da 19.198 a 20.710 società di capitali (+7.9%). Crescono le imprese giovanili, così come le start up innovative. Il dato emerge dallo studio sull’economia del sud curato da Confindustria e Srm, denominato “Check Up Mezzogiorno”, presentato in conferenza stampa dal numero uno di Viale dell’Astronomia Vincenzo Boccia con i presidenti del Comitato per le Politiche di Coesione territoriale Natale Mazzuca e del Consiglio delle Rappresentanze Regionali Stefano Pan. Le previsioni rispetto alla crescita del Pil, a livello di area, restano positive, ma le incognite rimangono elevate. Di conseguenza il clima di fiducia delle imprese, pur restando più elevato della media degli ultimi anni, registra una frenata piu’ forte proprio nel meridione. Un immediato riflesso si osserva in materia di lavoro: si ferma la crescita degli occupati nei primi mesi del 2016, anche a causa dell’esaurimento dell’effetto degli sgravi contributivi. Resta molto elevata la disoccupazione (superiore al 20%), soprattutto quella giovanile (53,9%) e femminile (22,2%); con punte del 65% per la disoccupazione giovanile in Calabria. Sul fronte esportazioni, la Calabria registra -8,6% dal confronto tra i dati del primo trimestre 2016 e lo stesso periodo dell’anno precedente (dati Coeweb – Istat). Pesa molto, secondo la ricerca, il calo di Crotone (-53,8%), Vibo Valentia (-48,2%) e Cosenza (-12,4%). Positivi i dati per Catanzaro (16,5%) e Reggio Calabria (11,2%). Sul fronte delle costruzioni il settore inizia a dare qualche segnale di risveglio. Segnale importante, considerando il peso maggiore rispetto agli altri settori che ricopre nell’economia meridionale. Tornano a crescere nel 2015 al Sud le spese per abitazioni, gli investimenti in costruzioni con crescita degli occupati in Puglia, Abruzzo e Sicilia ma non in Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna. «È fondamentale – ha affermato il presidente degli industriali calabresi e del Comitato per le Politiche di Coesione territoriale Natale Mazzuca – consolidare questi segnali anche nel 2016, sia grazie ai bandi della nuova programmazione dei fondi strutturali sia soprattutto grazie all’uso complementare del Fondo Sviluppo e Coesione, che finanzia prevalentemente investimenti infrastrutturali, per l’80% destinato al Mezzogiorno. Soprattutto le infrastrutture restano un tema prioritario al Sud: secondo l’indice europeo di qualità delle infrastrutture, elaborato dalla Commissione Ue, quelle del Mezzogiorno, con la parziale eccezione della Campania, sono tutte nella parte bassa della classifica delle regioni europee relativa all’accessibilità». Per Mazzuca «se si vogliono avere effetti reali sull’economia, sulle imprese, sulla competitività, sul benessere e la ricchezza dei cittadini del Mezzogiorno quella del tempo, del sapere fare in fretta e bene deve diventare la sfida decisiva, e ogni sforzo deve essere fatto per migliorare la capacità amministrativa di sostegno all’economia».

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