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Ospedale di Paola, la replica tecnica (e politica) di Tansi

Egregio Direttore, con riferimento all’articolo pubblicato ieri, mercoledì 3 agosto, sul giornale on-line da lei diretto, dal titolo “La Regione chiude l’ospedale di Paola per frana, poi lo amplia”…

Pubblicato il: 04/08/2016 – 17:09
Ospedale di Paola, la replica tecnica (e politica) di Tansi

Egregio Direttore,

con riferimento all’articolo pubblicato ieri, mercoledì 3 agosto, sul giornale on-line da lei diretto, dal titolo “La Regione chiude l’ospedale di Paola per frana, poi lo amplia”, nel quale più volte si fa riferimento al sottoscritto, sia nella attuale veste di Dirigente della U.O.A. Protezione Civile Regionale, che per le attività professionali svolte in precedenza, ritengo doveroso inoltrarle le seguenti precisazioni/rettifiche con la preghiera di pubblicazione ai sensi degli artt. 8 L. 47/48 e 42 L. 416/81:
Il sottoscritto ha condotto degli studi approfonditi sul versante settentrionale della collina su cui sorge l’Ospedale di Paola, interessato da un esteso fenomeno franoso nei giorni 28-31gennaio 2013, su incarico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza (det. n. 63 del 26/04/2013), e pertanto non ha mai svolto il ruolo di «consulente tecnico della Procura della Repubblica di Paola» per la vicenda in questione, per come erroneamente affermato nell’articolo.
Gli studi a suo tempo eseguiti, oltre ad aver accertato con chiarezza le cause innescanti del fenomeno franoso, hanno consentito di ricostruire uno scenario di rischio evolutivo dello stesso fenomeno in assenza di interventi di stabilizzazione e consolidamento, arrivando a concludere che sussistono «concrete possibilità che il movimento possa interessare l’intero parcheggio ed avvicinarsi pericolosamente all’ospedale».
Partecipando ai tavoli tecnici convocati dal Prefetto di Cosenza in data 21 e 25 novembre 2013, sempre in qualità di consulente dell’Asp di Cosenza, il sottoscritto è stato incaricato di installare una rete di monitoraggio in corrispondenza dell’area di parcheggio dell’Ospedale e del muro di recinzione della stessa minacciato dalla frana. La rete di monitoraggio, costituita da una serie di sensori collegati ad un sistema informatico in grado di inviare, in tempo reale, sms di allertamento agli organi competenti in caso di riattivazione della frana, è stata regolarmente installata ed è tutt’ora funzionante.
Lo studio eseguito ribadiva in conclusione l’assoluta necessità di provvedere ad eseguire con urgenza idonei lavori di consolidamento del versante, previa adeguata progettazione, al fine di scongiurare ampliamenti dell’area coinvolta dal dissesto con interessamento progressivo del parcheggio e dell’ospedale stesso.
Anche a seguito di tali considerazioni, suffragate da studi ed indagini di dettaglio, su iniziativa del presidente della Regione, nella sua veste di commissario di Governo per la mitigazione del rischio idrogeologico, in data 28 giugno 2016 è stato notificato il decreto di finanziamento concesso dal Ministero dell’Ambiente che assegna alla struttura regionale, guidata dal soggetto attuatore, ing. Carmelo Gallo, la somma di circa 2 milioni di euro per la risoluzione definitiva del problema. Proprio in questi giorni, presso gli uffici del Commissario a Catanzaro, si sta per concludere la gara per l’affidamento di progettazione esecutiva.
Fin qui i fatti dai quali si evince con assoluta evidenza il ruolo e le determinazioni tecniche assunte dal sottoscritto, sulla base di inconfutabili dati di indagine, in relazione al franamento che ha coinvolto il versante occidentale della collina su cui sorge l’Ospedale di Paola. Un situazione di pericolosità che potrà essere risolta solo a seguito della realizzazione di interventi di consolidamento già finanziati e per i quali a breve sarà affidata la progettazione.
Più in generale non posso non rilevare la tendenziosità e la pretestuosità di un articolo che, riportando fatti e circostanze in modo impreciso e fuorviante, tenta di trascinare il sottoscritto, per il ruolo che oggi ricopre di dirigente della Protezione Civile Regionale, in una polemica relativa agli indirizzi del Piano delle strutture ospedaliere su cui non ha alcuna competenza specifica.
Infatti, con tutta evidenza, lo stesso articolo, già nel titolo e poi nei contenuti, insinua palesemente il dubbio che il sottoscritto, prima fautore di posizioni rigide ed intransigenti contro gli abusi perpetrati a danno del nostro territorio, oggi, chiamato a ricoprire ruoli direzionali nell’ambito della struttura regionale, starebbe ammorbidendo la propria linea di condotta non contrastando (o addirittura favorendo) nel caso in questione, fantomatici “ampliamenti” di una struttura ospedaliera considerata a rischio. Eventuali ampliamenti che peraltro resterebbero di competenza della struttura commissariale e non della Regione
Nulla di più falso, come chiaramente si evince dai fatti correttamente riportati.
Come è pubblicamente noto da mesi sto combattendo, in perfetta sintonia con il presidente della giunta regionale che mi ha affidato le delicatissime funzioni di coordinamento della Protezione civile regionale, una battaglia contro la burocrazia e contro incrostazioni e resistenze di vario genere che tendono di opporsi a un cambiamento che credo indispensabile.
Io continuerò, con serenità, e fino a quando mi sarà possibile, a portare tenacemente avanti le istanze di legalità e di rispetto del territorio in cui credo fermamente con buona pace di chi, anche con mezzi impropri, tenterà attraverso la denigrazione personale di impedirmelo.

Carlo Tansi

Intanto un grazie all’amico Carlo Tansi per la nota inviataci. Tale nota, infatti, ha di fatto confermato che le cose da noi scritte rispondono a verità. Tutte! Unica eccezione (ma di questo si lamenta Tansi?) per un piccolo dettaglio: ha lavorato come consulente tecnico dell’Asp di Cosenza e non per la Procura di Paola.
Il resto è tutto confermato: sull’ospedale di Paola incombe da ormai diversi lustri un pericoloso movimento franoso che, secondo la perizia Tansi, mette a rischio non solo la struttura ma anche «la vita delle persone».
Tale pericolo è la conseguenza, secondo la perizia Tansi, dello sventramento della collina sovrastante per costruirci una villa privata. Tansi scrisse, e ribadisce ancora oggi, che, se non si mette in sicurezza il costone, il rischio resta altissimo.
Poi da geologo Tansi si trasforma in politico, e in tale veste giudica l’opportunità di scrivere oggi le cose che abbiamo scritto e di metterle in connessione con la disputa su quale ospedale chiudere: quello di Cetraro o quello di Paola. Capiamo che oggi riproporre le cose scritte all’epoca da Carlo Tansi può procurare qualche fastidio ma la cosa non ci deve preoccupare e non ci preoccupa minimamente, proprio perché crediamo ciecamente nelle cose dette e scritte da Tansi: c’è in gioco la sicurezza di vite umane.
Residuano qualche aggiornamento e un piccolo promemoria. L’aggiornamento lo fornisce Tansi che, non potendo cambiare idea sulla pericolosità del sito e della situazione in cui versa l’Ospedale di Paola, prova a rassicurarci dicendo che è stata avviata la pratica per metterlo in sicurezza. Quando? Il 28 giugno scorso, ma guarda che coincidenza. Appena poche settimane addietro ci si ricorda che l’ospedale di Paola non è sicuro e la Regione stanzia due milioni, soldi dei contribuenti (il Tansi prima maniera direbbe “paga sempre pantalone”) e avvia i lavori? No, solo la progettazione, i lavori verranno dopo. Intanto l’ospedale resta lì e gli ammalati e chi vi lavora si accollano i rischi descritti mirabilmente dal perito dell’Asp di Cosenza, Carlo Tansi. Finanziamento e avvio delle pratiche coincidono, guarda caso, con la segnalazione che i commissari Scura e Urbani fanno al Ministero della salute per evidenziare che se dovessero scegliere un ospedale da chiudere tra uno a rischio frana e un altro agibile loro non avrebbero dubbi. Alla Regione Calabria invece parrebbe di sì.
Un promemoria, infine, per l’amico Tansi: lasci almeno a chi è fuori dal Palazzo lo sfogo sulla burocrazia regionale infetta. Dentro il Palazzo operano, e molti in maniera anche meritoria, due categorie: i politici e i tecnici, cioè la burocrazia. A quale delle due appartie
ne Tansi nella sua meritoria veste odierna? Non ai politici, nessuno lo ha eletto. E quindi non prenda per lesa maestà ogni contributo esterno. Poi se qualcuno tende a impedirgli di fare bene il suo lavoro e di mettere in pratica i suoi principi e le sue competenze, invece di ripeterlo genericamente a ogni piè sospinto, faccia qualche nome, denunci qualche episodio concreto. Nel nostro piccolo saremo al suo fianco come lo siamo stati in passato.
(pa. po.)

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