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Tallini: «Sul Qtrp Oliverio e Rossi despoti irresponsabili»

CATANZARO “L’oscuro colpo di mano con cui il presidente Oliverio ha ritenuto di portare all’approvazione il Quadro territoriale paesaggistico regionale si armonizza pienamente con l’illegittimo pro…

Pubblicato il: 06/08/2016 – 18:08
Tallini: «Sul Qtrp Oliverio e Rossi despoti irresponsabili»

CATANZARO “L’oscuro colpo di mano con cui il presidente Oliverio ha ritenuto di portare all’approvazione il Quadro territoriale paesaggistico regionale si armonizza pienamente con l’illegittimo procedimento portato avanti dall’assessore Rossi. Infatti dal punto di vista politico è veramente uno squallore che uno strumento così importante come il Quadro Territorilale Regionale, che richiede nel rispetto della partecipazione democratica un ampio dibattito di tutti i soggetti istituzionali che interagiscono su territorio in particolare all’interno del Consiglio Regionale, previo accordi politici con compensazione di interessi personali, in realtà venga approvato in maniera subdola non ponendolo nemmeno pubblicamente e formalmente all’Ordine del giorno del Consiglio. In realtà Oliverio e Rossi con la strategia che hanno usato hanno dimostrato totalmente di abusare dei propri poteri istituzionali violando i principi essenziali e insuperabili della democrazia: la concertazione e la partecipazione”. Domenico Tallini, consigliere regionale di Forza Italia, non ha gradito la forma dell’approvazione. E neppure la sostanza.

“Sono assolutamente false – dice – le dichiarazioni di Rossi ed Oliverio quando affermano che è stata fatta un’adeguata concertazione con i soggetti istituzionali interessati poiché è incontestabile che le modifiche normative apportate al Quadro Terroriale Regionale adottato nel 2013 hanno una valenza giuridica talmente sostanziale e quindi totalmente innovativa – stesso discorso vale per le modifiche alla Legge Urbanistica Regionale – per cui avrebbero dovute essere approvate con una rinnovazione del procedimento e quindi una nuova concertazione con i soggetti istituzionali coinvolti obbligatoriamente per legge in particolare gli enti locali”.
“Le nome in materia contenute nella Costituzione, nella Legge Regionale Urbanistica e per finire addirittura nello Statuto Regionale – continua l’attacco di Tallini – son talmente chiare e comprensibili, anche da uno soggetto con una modesta cultura da quinta elementare, che non restano dubbi sulla volontà politica di Oliverio e Rossi di abusare dei propri poteri istituzionali allo scopo di raggiungere l’obiettivo poltico di mitigare con falsità il fallimento della gestione del governo Oliverio ormai pacificamente conclamato e riconosciuto non solo dalla politica ma da tutti i cittadini calabresi”.
Per il consigliere regionale “i danni che saranno causati alla già debolissima economia calabrese sono evidenti in quanto si unisce alla già imperversante ed esistente crisi di mercato nel settore edilizio l’impossibilità di una eventuale ripresa stante la certezza che la normativa del Quadro Territoriale Regionale e le modifiche alla legge Urbanistica sono talmente vincolistiche in termini di inedificabilità con espressa decadenza degli strumenti urbanistici comunali. Il danno sarà plurimo: agli enti locali in termini tributari (Imu) poiché è ovvio che la decadenza della gran parte delle aree edificatorie obbligherà i Comuni ad escluderle dal regime fiscale causando potenzialmente in molti casi già critici il dissesto finanziario, sulla buona gestione del territorio perchè gli effetti giuridici di decadenze degli strumenti urbanistici nell’attuale situazione di criticità economica causeranno un aumento dell’abusivismo edilizio con forti vantaggi per le organizzazioni malavitiose e ‘ndranghetistiche che interagiscono sul territorio calabrese, ai cittadini titolari di proprietà nei cui confronti in violazione dell’ormai insuperabile principio “dell’ affidamento degli atti amministrativi” si sta facendo un vero e immotivato, in termini di legittimità, abuso in quanto modificando il regime giuridico dei suoli con effetti di decadenza dei diritti edificatori si provocherà il fallimento per esempio di molte imprese che hanno investito nell’acquisto di terreni edificatori magari con ingenti somme”.
“Non comprendo perché – aggiunge Tallini – Rossi ed Oliverio non hanno ritenuto di condividere l’ emendamento presentato da me e Orsomarso in cui si proponeva in fatto e in diritto una buona interpretazione dell’art. 65, quello per cui decadono le previsione edificatorie dei piani regolatori. Nel momento in cui è stato deciso di approvare il Quadro Territoriale Regionale la norma prevista dall’art. 65 della Legge Urbanistica Regionale, essendo di natura giuridica transitoria cioè in attesa dell’approvazione dello strumento operativo di pianificazione regionale comunque ricomprende tutti i principi innovativi di tutela previsti dalla legge Urbanistica, avrebbe dovuto essere eliminata. In sostanza che si sia proceduto con improvvisazione irresponsabile da parte di Rossi è dimostrato dal fatto che allo stato attuale vigono due norme completamente in contrasto tra di loro quella dell’art. 65 che prevede effetti di decadenza immediati di gran parte delle aree dei Piani Regolatori e quella del Quadro Territoriale che invece prevede due anni di tempi per i Comuni per l’adeguamento dello strumento urbanistico”.
“La dimostrazione del colpo di mano subdolo e ombroso che ha caratterizzato dal punto di vista politico l’approvazione del Quadro Territoriale – specifica Tallini – è documentato e conclamato dal fatto che ripetutamente nella normativa viene citato come riferimento normativo del Codice degli Appalti quello del Decreto Legislativo 163/2006 mentre chiunque onora il proprio titolo professionale tecnico non può oggi non sapere, essendo già trascorsi diversi mesi con grandi dibattiti e diatribe mediatiche, che la legge è cambiata, oggi è vigente il D.Lgs n. 50 del 18 aprile 2016. Che vergogna”.

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