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Di origini calabresi il poliziotto morto a Ventimiglia

GENOVA Era di origini calabresi il sovrintendente capo della Polizia di Stato di Genova, Diego Turra, 52 anni, morto per un infarto durante i tafferugli tra polizia e No border che ieri sera avevan…

Pubblicato il: 07/08/2016 – 6:52
Di origini calabresi il poliziotto morto a Ventimiglia

GENOVA Era di origini calabresi il sovrintendente capo della Polizia di Stato di Genova, Diego Turra, 52 anni, morto per un infarto durante i tafferugli tra polizia e No border che ieri sera avevano occupato una ex caserma dei Vigili del fuoco a Ventimiglia, dove oggi si terra’ una manifestazione di protesta dei circa 600 migranti rimasti nel centro temporaneo di accoglienza allestito dalla Croce Rossa. Cordoglio è stato espresso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per la morte dell’agente di polizia alla famiglia e ai colleghi. “Il presidente del Consiglio Matteo Renzi – si apprende da fonti della Presidenza del Consiglio – ha sentito il ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo quanto accaduto a Ventimiglia, e ha espresso il cordoglio per la morte dell’agente di polizia”. Cordoglio, poi, oltre che naturalmente dal ministro Alfano stesso, anche da parte del capo della Polizia Franco Gabrielli. Turra, sottolinea Gabrielli dopo aver espresso vicinanza alla famiglia, “è un esempio di altissima virtù istituzionale, scomparso nel garantire e preservare la sicurezza e il vivere civile”. Il capo della Polizia ha ricevuto a sua volta il cordoglio di Alfano e Renzi. Dopo quanto accaduto, in Liguria, il presidente della Regione Giovanni Toti chiede al governo “di intervenire subito”, e parla di “dolore e rabbia per gli irresponsabili che alimentano tensioni. A Ventimiglia – conclude – servono agenti e pugno duro, basta perdere tempo”. Turra è morto nella serata di ieri dopo che alcuni “no borders” erano arrivati allo scontro con la Polizia e, durante gli scontri, è stato colto da un arresto cardiaco accasciandosi a terra davanti ai colleghi che erano con lui in servizio. Da sempre in servizio presso il reparto genovese, i colleghi lo ricordano sempre allegro e disponibile con i colleghi. Oggi, è prevista una manifestazione di circa 600 profughi, quelli che non sono partiti per il sud e che erano tornati al campo gestito dalla Croce rossa, dove aspettano la manifestazione vivendo il paradosso di una legge che prevede che una volta identificati debbano rimanere in quel Paese dove non vogliono rimanere e non permette loro di transitare da uno Stato che non vuole nemmeno essere terra di passaggio per altre e più accoglienti nazioni.

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