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Mezzo miliardo per smaltire i rifiuti calabresi

CATANZARO Circa mezzo miliardo di euro in meno di tre anni. È l’ammontare dei pagamenti che i Comuni calabresi hanno dovuto sostenere dal 2014 a luglio del 2016 per smaltire i rifiuti prodotti sui …

Pubblicato il: 09/08/2016 – 10:53
Mezzo miliardo per smaltire i rifiuti calabresi

CATANZARO Circa mezzo miliardo di euro in meno di tre anni. È l’ammontare dei pagamenti che i Comuni calabresi hanno dovuto sostenere dal 2014 a luglio del 2016 per smaltire i rifiuti prodotti sui territori. Si tratta di somme che sono pesate sui bilanci dei Comuni per onorare i contratti di servizio con le società di gestione dei rifiuti solidi urbani. A rendere noti i conti “salati” per le casse comunali un’indagine di Demoskopika, che ha calcolato che in 30 mesi in Italia si sono spesi per lo smaltimento dei rifiuti ben 21,2 miliardi di euro di cui, appunto, 459 milioni di euro sborsati dai Comuni calabresi. Stando allo studio “L’economia dei rifiuti nei comuni italiani” questi pagamenti in media in Italia sono stati pari a poco meno di 700 milioni di euro al mese a carico delle casse comunali.
Venezia, Napoli e Bari sono in cima agli “esborsi” per nucleo familiare. A Roma la spesa supera la soglia di 1,5 miliardi di euro. Per garantire l’erogazione direttamente ai cittadini, inoltre, il gettito derivante dalla tassa sui rifiuti (Tari-Tares), quale pagamento del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti ha raggiunto, nello stesso periodo, la soglia dei 20 miliardi di euro, pari a 760 per nucleo familiare. A livello regionale, i cittadini più “vessati” risultano residenti in Toscana, Liguria e Umbria.

IL VALORE DELL’ESBORSO Secondo quanto riportato dall’indagine, per onorare i contratti di servizio per lo smaltimento dei rifiuti, gli enti comunali italiani hanno drenato dalle casse comunali ben 21.170 milioni di euro dal 2014 ad oggi, con un incremento dello 0,8% nel 2015 rispetto ai dodici mesi precedenti. I pagamenti più rilevanti, in valore assoluto, sono stati effettuati dalle amministrazioni comunali in Lombardia con 2.742 milioni di euro, nel Lazio con 2.653 milioni di euro, in Campania con 2.461 milioni di euro i cui “esborsi” rappresentano poco meno del 40% del castelletto complessivo delle spese in Italia.
A seguire i comuni in Toscana (1.768 milioni di euro), Emilia Romagna (1.723 milioni di euro), Sicilia (1.679 milioni di euro), Puglia (1.581 milioni di euro), Piemonte (1.549 milioni di euro), Veneto (1.132 milioni di euro). A di sotto del miliardo di euro di pagamenti, i governi locali in Liguria (807 milioni di euro), Sardegna (632 milioni di euro), Marche (514 milioni di euro), Abruzzo (473 milioni di euro), Calabria (459 milioni di euro), Umbria (345 milioni di euro) e Friuli Venezia Giulia (332 milioni di euro). Meno significativi, si fa per dire, i pagamenti effettuati dai comuni in Basilicata (172 milioni di euro), Trentino Alto Adige (69 milioni di euro), Molise (58 milioni di euro), e, infine, Valle d’Aosta (19 milioni di euro).

infografica rifiuti

(Infografica dell’economia dei rifiuti – Fonte: Demoskopika)

TRIBUTI PER SINGOLA FAMIGLIA Stando ai dati di Demoskopika, emerge che il gettito prodotto, dal 2014 ai primi 7 mesi del 2016, prima dal tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares) e, successivamente, dalla tassa sui rifiuti (Tari), è stato pari a 19.619 milioni di euro, circa 760 euro per ciascuna famiglia e con un incremento dell’11,8% nel 2015 rispetto al 2014.
In Calabria questa voce è pesata 590 euro (che hanno generato un gettito di 473 milioni di euro) per nucleo al di sotto della media nazionale.

I CITTADINI PIU’ VESSATI A livello regionale, i cittadini più “vessati” sono i residenti nei Comuni della Toscana con 992 euro pro-capite che hanno generato un gettito pari a 1.631 milioni di euro, della Liguria con 966 euro pro-capite (747 milioni di euro), dell’Umbria con 941 euro pro capite (361 milioni di euro), della Puglia con 939 euro pro-capite (1.494 milioni di euro) e della Campania con 911 euro pro-capite (1.968 milioni di euro). Seguono, con un incasso medio per famiglia residente al di sopra della media italiana, l’Emilia Romagna con 881 euro pro-capite e un gettito rilevato pari a 1.757 milioni di euro, l’Abruzzo con 855 euro pro-capite (475 milioni di euro), le Marche con 825 euro pro-capite (532 milioni di euro), la Sardegna con 792 euro pro-capite (570 milioni di euro), la Sicilia con 777 euro pro-capite (1.575 milioni di euro), il Piemonte con 770 euro pro-capite (1.548 milioni di euro) e la Basilicata con 763 euro (177 milioni di euro).
A posizionarsi al di sotto della soglia media italiana dei 760 euro per ciascun nucleo familiare, il Lazio con 738 euro pro-capite e con un castelletto di incassi pari a 1.942 milioni di euro, la Valle d’Aosta con 714 euro pro-capite (44 milioni di euro), la Lombardia con 628 euro pro-capite (2.776 milioni di euro), la Calabria con 590 euro (473 milioni di euro). E, ancora, i comuni del Friuli Venezia Giulia che hanno incassato dalla tassa sui rifiuti circa 586 euro per ciascun nucleo familiare pari a 328 milioni di euro, il Molise con 575 euro pro-capite (76 milioni di euro), il Veneto con 531 euro pro-capite (1.094 milioni di euro) e, infine, il Trentino Alto Adige con un prelievo di appena 111 euro (50 milioni di euro).
Tutte cifre che danno la misura di quanto l’economia legata al ciclo dei rifiuti pesi sulla tasche dei cittadini.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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