Un paolano "re" delle Olimpiadi di Rio

PAOLA C’è un paolano che più di tutti ha vinto le Olimpiadi brasiliane. Si tratta di Pasquale Mauro, emigrato nel 1933 da bambino a Rio de Janeiro. L’ottantanovenne è proprietario di mezza Barra da Tijura, il quartiere dove si stanno svolgendo buona parte dei giochi olimpici e quartier generale dove alloggiano gli atleti in gara.
A scoprire la storia di Mauro, il Corriere della Sera che dedica alla vita del “nonnetto” un pezzo d’approfondimento su quello che è stato definito “o rei das bananas” (il re delle banane) per via della fortuna che acquisì negli anni il nella gestione e nella distribuzione del frutto esotico in terra di Brasile. Sbarcato in Sud America, il piccolo “Pascoal” negli anni ha fatto di tutto per sbarcare il lunario: lustrascarpe, strillone di giornali e venditore di biglietti, fino a quando inventa un sistema unico per conservare le banane. Un meccanismo che in breve tempo gli permette di divenire il primo distributore di Rio. Da qui le sue fortune che Mauro reinveste acquistando lotti sempre maggiori di terreno nella zona ovest, intuendo che la città tenterà a svilupparsi sempre di più verso quest’area.
Ed in effetti, come racconta Il Corsera, In pochi decenni il quartiere Barra cresce a dismisura fino ad arrivare agli attuali 300.000 abitanti. Così il paolano – che nel frattempo era divenuto proprietario di un’area grande quanto un terzo dell’intera Milano – accresce i suoi guadagni.
Affari su affari che permettono a Pasquale Mauro di diventare uno dei più ricchi uomini di Rio. L’ultimo affare lo ha assestato appunto con i giochi olimpici: è riuscito a convincere il Comune e il Comitato olimpico a realizzare su un milione di metri quadrati di sua proprietà il campo da golf e a costruire 30 palazzi residenziali. Un’operazione – evidenzia Rocco Cotroneo che ha firmato il pezzo del Corsera – che mai sarebbe stata possibile realizzare visti i rigidi limiti imposti dalla legislazione ambientale a tutela della zona. E invece Mauro ci riesce portando a casa l’ennesimo affare della sua vita.
Tra le curiosità riportate del quotidiano diretto da Luciano Fontana, c’è quel fondo di sette chilometri quadrati destinato da Mauro alla sua personale fazenda. Con un nome che ricorda le sue origini, “Fattoria Calabria”. Ed è qui che il paolano alleva mucche e bufali per prodursi i formaggi con le tecniche della sua terra. A dimostrazione del legame che l’uomo delle olimpiadi è riuscito a coltivare nonostante la lontananza dalla “sua” terra duri ormai da decenni.

r.d.s.