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Fondi per la cultura, 30 associazioni contro Oliverio

LAMEZIA TERME È guerra aperta fra le associazioni culturali e il governatore Mario Oliverio adesso che il bubbone dei fondi per le iniziative culturali è scoppiato. Trenta beneficiari dell’avviso p…

Pubblicato il: 10/08/2016 – 12:12
Fondi per la cultura, 30 associazioni contro Oliverio

LAMEZIA TERME È guerra aperta fra le associazioni culturali e il governatore Mario Oliverio adesso che il bubbone dei fondi per le iniziative culturali è scoppiato. Trenta beneficiari dell’avviso pubblico per le iniziative culturali 2016, riuniti in assemblea al Comune di Lamezia hanno deciso di ricorrere al Tar contro la graduatoria definitiva dei beneficiari pubblicata dalla Regione il 4 agosto scorso. Hanno dato mandato a un pool di avvocati per procedere contro la Regione per le numerose irregolarità che sarebbero state riscontrate nella procedura. Hanno infine ipotizzato una denuncia all’Autorità anticorruzione per «una vicenda dai mille risvolti di clientela e di intessi partitici».
 Nei numerosi interventi che si sono succeduti è stata sottolineata l’assoluta mancanza di una linea guida per un’autentica politica regionale, il persistere di una mentalità clientelare con interventi “a pioggia” e decisioni in contrasto con le norme definite dallo stesso Avviso pubblico. In sostanza uno “screditamento della credibilità dell’Istituto Regionale”.

I FATTI Dai vari interventi è emerso un quadro preciso dei fatti per come si sono svolti. Nel mese di aprile 2016, «in notevole ritardo» secondo i partecipanti, la Regione pubblica un Avviso pubblico per il finanziamento di iniziative culturali nel 2016. Le associazioni e gli enti presentano i progetti oggetto di valutazione da parte di un comitato di esperti con l’assegnazione di un punteggio e quindi la pubblicazione di una graduatoria di merito.
I lavori che in previsione dovevano essere di 30 giorni, durano molto di più e dopo oltre due mesi, il 29 luglio 2016, viene pubblicata una graduatoria definita “provvisoria” con l’indicazione dei punteggi e a lato il relativo finanziamento all’80 per cento dei progetti presentati.
Cinque giorni dopo, il 4 agosto, viene pubblicata una seconda graduatoria questa volta “definitiva” che allunga la lista dei progetti finanziati e in contrasto con lo stesso bando finanzia i vari progetti con il cinquanta per cento delle somme previste. Fra le righe “l’avvertimento” che comunque i beneficiari sono tenuti a rendicontare l’intero ammontare del progetto presentato. Alle 51 manifestazioni iniziali se ne aggiungono altre 26 fino al Tarantella Power di Caulonia al quale la commissione aveva attribuito 64,50 punti.
Qualche giorno dopo una nota del dipartimento turismo e beni culturali avverte che «i beneficiari sono tenuti a rendicontare le spese effettivamente sostenute» con la decurtazione proporzionale del finanziamento ridotto.

LA «STATUA» ALLA ROCCISANO Nell’intervallo fra le due graduatorie sui giornali online e nei siti internet furoreggia un’accanita polemica sui finanziamenti al Festival Tarantella Power di Caulonia prima con articoli contro Oliverio, colpevole di aver negato il finanziamento e poi “statue d’oro” per l’assessore regionale Roccisano, grazie alla quale il Presidente avrebbe “salvato” il Festival di Caulonia, togliendo i soldi alle iniziative che in graduatoria lo precedevano.
«Al di là dei fatti e delle varie iniziative – si legge in una nota delle associazioni pronte al ricorso – nessuno però nasconde la preoccupazione per la difficile situazione che si è determinata. Bisogna ricordare infatti che siamo a metà agosto. Molte iniziative sono state già realizzate ma la maggior parte si dovrebbero realizzare proprio in questo mese».

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