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L'Aterp unica e una montagna di affitti mai pagati

CATANZARO La nascita dell’Aterp unica potrebbe essere uno dei punti di svolta dell’edilizia sociale. Una nuova azienda, che cerca di superare i limiti delle vecchie entità che gestivano il patrimon…

Pubblicato il: 10/08/2016 – 22:00
L'Aterp unica e una montagna di affitti mai pagati

CATANZARO La nascita dell’Aterp unica potrebbe essere uno dei punti di svolta dell’edilizia sociale. Una nuova azienda, che cerca di superare i limiti delle vecchie entità che gestivano il patrimonio immobiliare. Il consiglio regionale ne ha approvato il bilancio di previsione 2016-2018, analizzando le “speranze” contabili del settore. Nel lavoro di verifica si è accesa qualche spia. L’Azienda rischia di partire con un buco. È quello che riguarda gli affitti non pagati. Una voragine da decine di milioni di euro sulla quale conviene intervenire ancor prima di iniziare la nuova avventura.
Tocca alla burocrazia fare i conti. Il dipartimento Bilancio, a cui è stata affidata l’istruttoria sulla proposta di bilancio di previsione della nuova Aterp regionale, scandaglia le cifre che programmano la gestione economico-finanziaria dell’Azienda per gli anni che vanno dal 2016 al 2018. E trova (anche) qualche previsione un po’ troppo generosa. Come al solito, quando si ha a che fare con le amministrazioni pubbliche – e con il settore dell’edilizia sociale è ancor più vero – si rischia di rintracciare, tra le pieghe dei bilanci, previsioni troppo ottimistiche sui crediti pregressi. 
I funzionari della Regione seguono un dato “spia”, la presenza di un saldo finale di cassa positivo pari a 1 milione 262mila euro. Questa cifra, che di per sé, dovrebbe essere tranquillizzante, preoccupa i tecnici perché potrebbe mettere in luce «possibili inefficienze gestionali, con particolare riferimento alla gestione dei residui attivi». È questo il campo in cui si è spesso inclini a sovrastimare. Pare sia capitato anche con l’Aterp unica. «Nello specifico – spiega la relazione del dipartimento Bilancio – si rileva che il totale dei residui attivi presunti pari a 120,6 milioni di euro, di cui circa il 65% pari a 78,2 milioni, relativi a crediti conseguenti alla gestione del patrimonio immobiliare dell’Aterp Calabria, tra cui canoni alloggiativi, sottace una sopravvalutazione degli effetti dei possibili incassi». Come dire: sognatevi di andare a riscuotere i vecchi canoni di affitto, se non ci siete riusciti fino a ora. Nel bilancio dell’Azienda, dunque, c’è già un possibile “buco”, che potrebbe manifestarsi molto presto. Nel 2016, infatti, l’Aterp prevede di incassare, da questo mare magnum di crediti, circa 43 milioni di euro. Sono troppi, secondo i funzionari della Regione, che lanciano un allarme messo nero su bianco nei documenti che la giunta ha utilizzato per presentare al consiglio regionale l’avvio del nuovo schema dell’edilizia sociale pubblica.
C’è un aspetto che preoccupa i tecnici: buona parte di quei residui fanno riferimento a crediti molto antichi (stando ai tempi della giustizia tributaria), che risalgono a oltre 10 anni «e, dunque, prescritti o in ogni caso di difficile riscossione». È urgente, dunque, rivedere questo aspetto della contabilità o verificare la possibilità di interrompere i termini di prescrizione «ed evitare possibili danni erariali». È anche per questo che il commissario Ambrogio Mascherpa, nella relazione che prelude al nuovo corso dell’agenzia, sottolinea che «i meccanismi di riscossione del canone di locazione e il necessario e dovuto contrasto della morosità sono elementi essenziali per rendere credibile il nuovo soggetto istituzionale, soprattutto se si tiene in considerazione che la morosità non recuperata è stata ed è, nella sua nuda dimensione, una condizione inaccettabile».

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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