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SHOCK A LAMEZIA | Il sindaco: «Lo Stato ci resti vicino»



LAMEZIA TERME «Lamezia si risveglia ancora una volta attonita e sgomenta; un colpo allo stomaco che fa ripiombare la città all’epoca dei suoi anni più bui. Francesco Pagliuso era un valente e stima…

Pubblicato il: 10/08/2016 – 14:26
SHOCK A LAMEZIA | Il sindaco: «Lo Stato ci resti vicino»



LAMEZIA TERME «Lamezia si risveglia ancora una volta attonita e sgomenta; un colpo allo stomaco che fa ripiombare la città all’epoca dei suoi anni più bui. Francesco Pagliuso era un valente e stimato avvocato, segretario della locale Camera penale; svolgeva la sua attività con entusiasmo ed impegno incessante». È quanto afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. «Francesco Pagliuso – prosegue Mascaro – era un padre amorevole, un uomo generoso e disponibile, appassionato in ogni ambito ed in ogni settore, sia esso sociale, culturale e sportivo. La città si stringe attorno al dolore dei suoi familiari ma la città oggi, ancora con più forza, chiede allo Stato di essere vicino, di non abbassare la guardia, di non credere che la mafia, pur colpita duramente ed in profondità, sia stata definitivamente sconfitta e che la criminalità sia oramai debellata. Non diminuiamo, quindi, l’attenzione su Lamezia e il Lametino, non attenuiamo i sistemi di protezione a chi tanto coraggio ha mostrato nello sfidare una mafia criminale, efferata e sanguinaria». «L’immenso dolore e l’infinita rabbia che oggi accompagnano tutti i lametini – dice ancora il sindaco Mascaro – debbono tramutarsi nel desiderio e nello sforzo di intensificare ancora di più la lotta per la legalità e la trasparenza, per il riscatto e per la crescita del territorio. Lamezia non deve farsi vincere dalla paura ma deve combattere la criminalità in ogni ambito e settore. Così facendo, onorerà la memoria di Francesco e dei tanti che, per mano vile e codarda, hanno perso la vita ma hanno acquistato l’immortalità del ricordo. Che sia fatta presto giustizia e che in tempi rapidi chi si è macchiato di un delitto così orrendo possa definitivamente perdere la libertà, senza attenuanti, sconti o perdoni: non li meritano la delinquenza non li meritano i criminali. Confidiamo nello Stato e lo Stato dovrà ancora di più dimostrare la sua vicinanza a un territorio che ha voglia e sete di legalità e giustizia e che mai arretrerà di fronte a soprusi e violenze».

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