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Coldiretti: «Fallimentare la gestione del post-alluvione nella Sibaritide»

CATANZARO «Domani, 12 agosto, sarà trascorso un anno dal violento nubifragio che si abbatté sulla costa ionica cosentina nei comuni di Rossano e Corigliano e che mise a dura prova l’economia e la v…

Pubblicato il: 11/08/2016 – 14:41
Coldiretti: «Fallimentare la gestione del post-alluvione nella Sibaritide»

CATANZARO «Domani, 12 agosto, sarà trascorso un anno dal violento nubifragio che si abbatté sulla costa ionica cosentina nei comuni di Rossano e Corigliano e che mise a dura prova l’economia e la vivibilità di un intero territorio. L’esondazione, come un missile, del torrente maggiormente incriminato, il Citrea, causò molti danni, ma va constatato amaramente che il bilancio degli interventi messi in atto è negativo su tutti i fronti». Lo sostiene, in una dichiarazione, il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. «I risarcimenti – aggiunge Molinaro – non ci sono stati, la burocrazia regionale è lenta e ha messo in pericolo anche i finanziamenti nazionali e i lavori sono in netto ritardo, anzi non sono nemmeno iniziati nonostante un finanziamento di quattro milioni di euro attinto dai fondi comunitari del Psr Calabria, quindi degli agricoltori, a Calabria Verde. Chi doveva fare non ha fatto. Chi ha ricevuto le risorse non le ha impiegate. Insomma un mix letale soprattutto per gli agricoltori. Questa quiete dopo la tempesta non ci piace e non ci convince. A subirne le conseguenze sono i cittadini e le attività economiche, con danni per centinaia e centinaia di aziende agricole. Il dibattito sull’inefficienza della burocrazia, che non si è mai spento, prende nuovo vigore con la vicenda dell’alluvione proprio di un anno fa di Rossano e Corigliano. Una ulteriore falsa partenza che ci costringe a fare ad esempio i salti mortali per rientrare, dopo esserne stati esclusi, nei finanziamenti del governo nazionale. L’agricoltura è abbandonata nonostante siano stati svolti i sopralluoghi, accertati i danni e gli uffici agricoli di zona abbiano effettuato le relazioni e gli adempimenti conseguenti trasmessi alla Regione. Negli agrumeti in questi giorni si sono addensati enormi quantità di terriccio e ghiaia e il paradosso è che gli agricoltori non hanno potuto rimuoverli perché occorrevano autorizzazioni specifiche».

«È evidente che il baricentro delle decisioni – dice ancora il presidente di Coldiretti Calabria – fa acqua da tutte le parti e tra l’altro non premia chi con abnegazione, fin dalla prima ora, ha messo a disposizione uomini e mezzi come il caso del Consorzio di Bonifica di Trebisacce, che ha speso 150mila euro dei consorziati. Se queste erano le prove generali di una nuova “governance” in caso di alluvioni o altre emergenze c’è davvero da preoccuparsi. Converrebbe, a questo punto, forse capire qual è lo stato di attuazione del programma, se c’è. E ancora la distribuzione temporale di esso con la coerenza di un rapido avvio di interventi e risarcimenti. La frammentazione degli interventi e amministrativa continuerà a produrre nulla di buono se non sfiducia, incertezza e una penalizzazione per quella crescita economica di cui abbiamo tutti bisogno».

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