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Pazza idea a Catanzaro: gli universitari tornano in centro?

CATANZARO Gli studenti universitari come risorsa economica della città in cui risiedono non sono certo un paradosso o una scoperta recente. Sono tante le città che attorno all’ateneo hanno saputo c…

Pubblicato il: 11/08/2016 – 16:35
Pazza idea a Catanzaro: gli universitari tornano in centro?

CATANZARO Gli studenti universitari come risorsa economica della città in cui risiedono non sono certo un paradosso o una scoperta recente. Sono tante le città che attorno all’ateneo hanno saputo costruire un circolo economico virtuoso fatto di locali, negozi, biblioteche, bar e caffè capace di rispondere alle esigenze di svago dei giovani universitari.
A Catanzaro, ormai da qualche mese a questa parte, la disputa è legata alla presenza degli studenti nel centro storico. Ma non durante le ore libere, bensì durante quelle di studio, visto che l’intenzione di Comune e Provincia è di convincere l’università “Magna Graecia” a riportare in centro alcuni corsi di laurea.
Un salto indietro di almeno dieci anni, visto che nel 2006 si è completato l’iter di trasferimento di tutti i corsi di laurea dell’ateneo presso il Campus del quartiere Germaneto, realizzando così il sogno del compianto rettore Salvatore Venuta, vero motore e promotore della nascita all’università catanzarese.

SEDI VETUSTE Fino ad allora, infatti, l’ateneo era dislocato in diverse e vetuste sedi che non solo rendevano difficile la fruizione dei corsi, ma non consentiva una vera e propria integrazione dei sapere, quello che era il vero e proprio obiettivo da raggiungere per Venuta.
Dopo anni di lotte e sacrifici, anche da parte degli studenti, l’università ha un Campus a cui sono annesse tutte le strutture di supporto come le residenze per la Casa dello studente, i bar, un asilo nido per i figli dei dipendenti. Si potrebbe fare molto di più e meglio in tema di trasporti, ma il piano della metropolitana leggera che la Regione Calabria ha finanziato e che a breve partirà, sarà in grado di garantire collegamenti rapidi e comodi per chi vorrà recarsi all’università, sia dal centro che dal quartiere marinaro.
Nel corso degli anni, lo spopolamento del centro storico di Catanzaro è stato attribuito anche al trasferimento nel quartiere marinaro di praticamente tutti gli studenti. Un dato incontrovertibile, certo, che però affonda le proprie radici nella scarsa attenzione politica verso quelli che ora sono considerati una risorsa economica da riportare in centro. Sì, perché le già citate difficoltà nei trasporti (fino ad un paio d’anni fa ci volevano circa 60 minuti di autobus per percorrere i 12km tra il centro e il Campus), nessuna attenzione all’incremento smisurato degli affitti per studenti e il declino economico e commerciale di tutto il centro cittadino, sono alla base della sacrosanta decisione degli studenti di spostarsi dove gli affitti costano di meno, ci sono molti locali e negozi e i trasporti sono più efficaci.

STUDENTI IN CENTRO? Per ovviare alle proprie mancanze, la politica ora vuole riportare – in maniera coatta, diciamolo – gli studenti in centro, ma riprendendo gli stessi errori di un tempo: non ci sono mai state proposte per calmierare gli affitti per studenti e per chi vorrebbe aprire un locale, i trasporti sono inefficaci e inefficienti. Ma in compenso ci sono una serie di sedi che Provincia e Comune intendono mettere a disposizione dell’ateneo affinché si trasferiscano la neonata facoltà di Psicologia, mentre già negli anni passati si erano portati a due passi dal Comune, in una struttura privata per cui si paga un cospicuo affitto annuale, i 300 iscritti al corso di Sociologia e quelli iscritti al corso di Scienze motorie. Già queste esperienze, decisamente fallimentari per le difficoltà logistiche (trasporti assenti e mancanza di parcheggi, segreteria studenti rimasta al Campus e docenti costretti ad affannose corse tra Campus e centro per dividersi tra lezioni per gli studenti di Sociologia e di altri corsi di laurea rimasti al Campus), avrebbe dovuto quantomeno far riflettere le istituzioni. Ma non è successo e ora il sindaco, il presidente del Consiglio comunale e il presidente della Provincia, assieme ad alcuni consiglieri comunali e provinciali, spingono comunque affinché l’università ceda.

IL RETTORE Inizialmente, anche il rettore Aldo Quattrone aveva aperto all’eventualità di un trasferimento (le sedi ipotizzate erano: ex comando provinciale dei carabinieri o il Palazzo di vetro, sostenuto dalla Provincia, e area museale del “San Giovanni”, per il Comune), ma il suo ultimo comunicato stampa non lascia dubbi sulla sua posizione: «È prerogativa esclusiva dell’ateneo identificare le strutture dove far svolgere, nelle migliori condizioni possibili, l’attività didattica agli studenti, cosa che peraltro è già stata fatta al momento della proposta di attivazione, ubicando il nuovo Corso di Laurea in Psicologia nel Campus di Germaneto, sua sede naturale. In un recente incontro con il sindaco e con il presidente della Provincia su questo argomento, sono stato invitato a visitare il Palazzo della Provincia e il Complesso monumentale del San Giovanni. Sul Palazzo di vetro ho espresso riserve legate alla tipologia degli spazi offerti e alla necessità di importanti interventi di ristrutturazione impossibili da realizzare entro il mese di ottobre, data di inizio delle lesioni. Sul San Giovanni, invece, ho espresso un giudizio positivo come possibile sede di facoltà universitarie. La viva polemica subito insorta in città su questa ipotetica destinazione del San Giovanni che priverebbe la città di una delle più importanti strutture museali, mi ha indotto a proporre una pausa di riflessione sull’ipotesi di spostare il corso di Psicologia dal Campus al centro cittadino. Far diventare Catanzaro città universitaria non è cosa semplice e richiede sforzi congiunti delle istituzioni che non devono solo assicurare la presenza in città di numerosi studenti, ma devono anche garantire i servizi indispensabili per facilitare la residenzialità degli studenti favorendo la piena integrazione tra loro e la città. Proprio perché ho creduto fermamente in questo sogno di far diventare Catanzaro una città universitaria, negli anni precedenti l’Ateneo ha deciso, su mia proposta, di localizzare in città due importanti corsi di laurea: Sociologia in via degli Eroi e Scienze motorie nella Scuola Einaudi. Entrambi i progetti però non hanno avuto il necessario sostegno in termini di servizi alla didattica. A dire degli studenti, infatti, non solo i trasporti, ma anche la disponibilità di abitazioni a prezzi accessibili, i parcheggi e la ristorazione si sono rivelati talmente insufficienti da compromettere la buona riuscita dell’operazione. Questa breve esperienza, anche se ancora in fase iniziale, dimostra che in mancanza di un progetto condiviso e fortemente sostenuto da tutte le istituzioni, anche un grande idea come “Catanzaro, città universitaria” può rivelarsi un’ambizione sbagliata. Facciamo tesoro di questa esperienza, e non ripetiamo gli errori».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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