Ultimo aggiornamento alle 21:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

Sagre, calcetto e fuochi d'artificio: l'insalata culturale della Regione

CATANZARO La cultura è una verdura, cantavano gli Skiantos. Le loro parole si potrebbero mutuare per riassumere in una frase gli esiti del contestato bando della Regione che finanza gli eventi stor…

Pubblicato il: 11/08/2016 – 12:05
Sagre, calcetto e fuochi d'artificio: l'insalata culturale della Regione

CATANZARO La cultura è una verdura, cantavano gli Skiantos. Le loro parole si potrebbero mutuare per riassumere in una frase gli esiti del contestato bando della Regione che finanza gli eventi storicizzati. E allora: la cultura è un’insalata mista. In cui convivono (sovvenzionati) serate goderecce e musica sinfonica, cinema e calcetto, aspirazioni alte e occupazioni effimere. Ci sta tutto, per carità. E la distinzione non spetta certo a noi. La faranno le strutture burocratiche della Regione, prima, e dell’Unione europea, poi, al momento delle temutissime (vedremo perché) rendicontazioni. Per il momento non resta che apprezzare le polemiche e la varietà dell’insalata. Condita con molta politica.

IL BUBBONE Il bubbone, ormai, è esploso. Trenta associazioni sono pronte a trascinare la Regione davanti al Tar e, forse, all’Anticorruzione di Raffaele Cantone. Il botto l’ha fatto la decisione di variare la graduatoria in corsa. Fino al 29 agosto si otteneva il finanziamento solo con un punteggio di 71, dal 4 agosto in poi le maglie sono diventate più larghe: va bene un più modesto 64,5. Guarda caso, lo stesso punteggio raggiunto dal Kaulonia Tarantella Festival. Primo guaio: la scelta è stata anticipata da una parte della stampa della Locride. Secondo problema: l’assessore al Lavoro Federica Roccisano (per la quale quella stessa stampa chiedeva una “statua”, a eterna memoria del salvataggio) è di Caulonia, dove è stata presidente del consiglio comunale e nella Locride ha il suo bacino politico di riferimento. È stato un coro: su quell’estensione dei progetti finanziati c’è una firma che si legge distintamente. In effetti, gli indizi ci sono tutti. Ma siamo solo a una parte del condimento. Torniamo all’insalata.

INSALATA MISTA Gino Santo è il direttore artistico dell’Autunno musicale. La “sua” manifestazione, arrivata alla diciassettesima edizione, non è tra quelle finanziate dalla Regione, a differenza dello scorso anno. «Chiederemo l’accesso agli atti e siamo pronti a fare ricorso – dice –, ma la stagione concertistica non salterà, perché possiamo sostenerci anche senza le sovvenzioni europee. Il punto, però, è stabilire quali tipi di eventi siano stati finanziati e se sia tornato il vecchio metodo dei finanziamenti a pioggia, come mi pare».
Gli esempi, stando alla ricognizione che Santo ha effettuato sui programmi, non sono pochi. Ad Amaroni, per esempio, l’estate ha ricevuto fondi per quasi 34mila euro. Nel borgo caro al presidente della commissione Antindrangheta Arturo Bova (ne è stato sindaco), c’è un bel festival internazionale degli artisti di strada – si chiama “Rughe d’artista” –, una rassegna di suoni popolari e strumenti della tradizione che si chiama “Battiti d’arte”. «E poi – dice Santo – la sagra del tonno, quella del tartufo, un motoraduno e una partita di calcio delle “vecchie glorie”». Il ragionamento del musicista cosentino è chiaro: «Tutto ci può stare, ma l’accesso agli atti ci aiuterà a capire che valutazioni abbia fatto la commissione».
Ovviamente l’obiettivo non è Amaroni, ma capire quali siano stati i criteri di inclusione. E cosa possa definirsi davvero cultura. Si va sul filosofico, ma la riflessione è necessaria. Le sagre, per esempio: «Per quelle – continua Santo – si può fare richiesta all’assessorato alle Attività produttive. Insomma, hanno un doppio canale di rifornimento. Noi ne abbiamo soltanto uno». La “Notte di fuoco 2016” è un’altra delle manifestazioni finanziate (con 104mila euro). Lo spettacolo dei fuochi a Belvedere è magnifico, ma la questione sollevata da Santo resta intatta: come si discrimina tra cosa è cultura e cosa non lo è? Per la Festa dello Stocco, ogni anno arrivano migliaia di persone e si mettono in fila per assaggiare prelibatezze e ascoltare musica. L’appuntamento, sponsorizzato dall’azienda del vicepresidente del consiglio regionale Francesco D’Agostino, è finanziato anche dalla Regione con 67mila euro. Arte, musica e gastronomia anche per il Festival dell’Effimero, che si svolge a Celico. Nulla da ridire, anche in questo caso. D’altra parte, il prof dell’Unical Nuccio Ordine ha affermato l’utilità dell’inutile, figuriamoci se non si possono concedere fondi europei – peraltro 20mila euro, uno degli esborsi più contenuti – all’effimero.
L’elenco è lungo: c’è la Fiera del Benessere, organizzata dal Comune di Acquappesa (30mila euro di fondi europei), il Festival internazionale di Scacchi a Scalea (30mila euro) Seduzioni&Gusto, a Buonvicino (sempre 30mila euro). E giù fino al Tarantella festival della discordia. E meno male che la Festa del Mare del Circolo Posidonia di Reggio Calabria, per la Dda di Reggio Calabria crocevia degli affari illeciti guidati da Paolo Romeo, è rimasto fuori (per un solo punto), altrimenti chissà che storia racconteremmo. Gino Santo, da parte sua, si dice soddisfatto: «L’Autunno Musicale ha la stessa valutazione della Fiera mediterranea “Food and beverage”. Per la Regione va bene così».



LE ASSOCIAZIONI INSORTE Santo non è il primo, né l’unico, a lamentarsi. Le trenta associazioni riunite mercoledì a Lamezia Terme hanno annunciato un ricorso al Tar e uno all’Autorità nazionale anticorruzione. Il motivo è semplice: lo scorrimento della graduatoria priva i “primi” vincitori di una fetta di fondi, costringendoli a garantire comunque una parte ingente di spese da rendicontare attraversi canali diversi dal finanziamento pubblico. È vero, ma tutto sommato non gli è andata così male. Basta fare il paragone con lo scorso anno. Trame, ad esempio, passa da 73mila (su un costo totale di 112mila euro per il progetto) euro ottenuti nel 2015 a 112mila. Ama Calabria da 100 a 104mila euro, solo per fare due esempi. Emerge, dunque, che molte associazioni ricevono un contributo superiore rispetto a quello ottenuto l’anno scorso (quando il tetto massimo era di 100mila euro); il problema è che – per puntare al massimo, 150mila euro – hanno presentato progetti molto più costosi. E rischiano di dover mettere la differenza di tasca loro. Anche questo c’è alla radice dello scontro con Oliverio, che oggi risponderà alle accuse in un’attesa conferenza stampa.

LE ANOMALIE L’architettura del bando, le sue regole (e la matematica) hanno consentito a due progetti, che non sono neanche tra i meglio piazzati, di ottenere i fatidici 150mila euro. Si tratta di Fatti di musica 2016 (del manager Ruggero Pegna) e del Magna Graecia Film Festival. Il costo dei due eventi era rispettivamente di 500mila e 400mila euro. Entrambi sono stati ammessi, ottenendo il diritto a un finanziamento pari alla metà del costo complessivo. E la metà supera i 150mila euro: ecco spiegata l’anomalia. Certo, entrambi avranno il problema di rendicontare cifre molto alte, ma con gli artisti che girano attorno alle due manifestazioni non ci saranno problemi.

RENDICONTARE Perché è la rendicontazione il vero scoglio per tutti gli organizzatori. Lo spiega sempre Gino Santo con qualche esempio concreto: «Negli anni scorsi è capitato che qualcuno non riuscisse a giustificare tutte le spese, perdendo così una parte dei fondi. Peccato, però, che quei soldi non vadano ai progetti comunque meritevoli di finanziamento ma tornino a Bruxelles». In quel caso, le regole non permettono alcuno scorrimento della graduatoria. E una parte della cultura (o della verdura) viene restituita al mittente.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x