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LA SANTA | «Fincalabra era in mano alla Cupola»

REGGIO CALABRIA Non solo le municipalizzate. Non solo il Decreto Reggio. Non solo le grandi opere pubbliche del Reggino. Anche la finanziaria regionale Fincalabra si è per lungo tempo trasformata n…

Pubblicato il: 12/08/2016 – 16:33
LA SANTA | «Fincalabra era in mano alla Cupola»

REGGIO CALABRIA Non solo le municipalizzate. Non solo il Decreto Reggio. Non solo le grandi opere pubbliche del Reggino. Anche la finanziaria regionale Fincalabra si è per lungo tempo trasformata nel salvadanaio dei clan. A svelarlo è l’ex sottosegretario Alberto Sarra, che nei due colloqui sostenuti con il pm Giuseppe Lombardo spiega che l’ente regionale, controllato dall’assessorato alle Attività Produttive, è «uno strumento di grande rilievo, non solo politico, per la possibilità di canalizzazione di finanziamenti regionali e comunitari a favore di soggetti inserito in un medesimo contesto personale e professionale». Per questo doveva sempre essere affidato in mani giuste. E al riguardo, Sarra sottolinea: «È importante sottolineare il ruolo di Caridi in relazione a Fincalabra: a mio parere non è stato casuale che il Caridi sia stato individuato quale assessore alle Attività produttive». Una circostanza che – solo in parte – emergeva tra le righe delle conversazioni registrate a casa del boss Pelle, che – entusiasta – poco dopo le elezioni regionali si riprometteva di «parlare con Totò Caridi» per progetti e finanziamenti. Adesso, dalla viva voce di Sarra arriva la conferma. E forse anche qualche dettaglio in più.
Al pm Lombardo consiglia infatti di «analizzare i progetti legati alla gestione dei fondi comunitari per capire chi è stato avvantaggiato dal Caridi e dalla Fincalabra». Se il sostituto della Dda si sia accontentato del “consiglio” di Sarra o lo abbia spinto a fornire ulteriori dettagli – al momento – non è dato sapere. Solo un breve estratto di quel verbale è stato messo agli atti. Ma c’è un dettaglio che emerge dagli omissis e – per usare le parole dell’ex sottosegretario – appare sintomatico: «Una delle sedi di Fincalabra è stata ubicata nell’immobile di Iaria, cugino del Caridi, nei pressi di piazza Carmine di Reggio Calabria». Ma anche prima di Caridi, Fincalabra sarebbe stata in mano alla direzione strategica della ‘ndrangheta reggina. Lì, nel 2002, viene inviato al posto di Sarra – a suo dire punito per la «non gestibilità» nonostante gli ottimi risultati elettorali – Antonio Franco, uno dei principali interlocutori politici di Romeo. In seguito, «quando diventerà governatore regionale Scopelliti», come vicepresidente del medesimo ente sarà scelto «l’ingegnere Idone, già all’epoca soggetto molto vicino a Paolo Romeo». Ufficialmente però – spiega Sarra – «il ruolo dell’ingegnere Idone in Fincalabra è da collocare in quota Noi Sud e in particolare l’Idone è stato nominato su indicazione dell’On. Belcastro».

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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