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Omicidio a Ricadi, a caccia dei complici di Alex Orfei

VIBO VALENTIA È stato sentito dal pm della Procura di Vibo Valentia Benedetta Callea, che coordina le indagini condotte dalla Squadra mobile di Vibo, Alex Orfei, l’uomo di 31 anni ritenuto il respo…

Pubblicato il: 14/08/2016 – 9:44
Omicidio a Ricadi, a caccia dei complici di Alex Orfei

VIBO VALENTIA È stato sentito dal pm della Procura di Vibo Valentia Benedetta Callea, che coordina le indagini condotte dalla Squadra mobile di Vibo, Alex Orfei, l’uomo di 31 anni ritenuto il responsabile dell’omicidio del collega Werner De Bianchi, di 36 anni, avvenuto al culmine di una lite a Santa Domenica di Ricadi, in Calabria. Orfei ha parlato con il magistrato dei motivi alla base dell’attrito con De Bianchi e del mancato pagamento del debito di poche migliaia di euro, tutti elementi che, assieme a offese e insulti hanno portato all’aggressione mortale. Nulla il presunto omicida ha detto dell’aggressione e l’impressione è che voglia coprire le altre persone, tre o quattro, che lo avrebbero spalleggiato nella spedizione punitiva contro il rivale, e che sono in corso di identificazione.
Gli investigatori, che sperano al più presto di chiudere definitivamente il cerchio sulla vicenda definendo le altre responsabilità, stanno visionando le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza attivi nella zona dove si è consumato il dramma, il parcheggio di un supermercato, a caccia di elementi utili a ricostruire la dinamica dei fatti e a individuare altre eventuali responsabilità. È probabile comunque che Orfei presentatosi all’appuntamento, secondo quanto riferito dalla vittima ai poliziotti poco prima di perdere conoscenza, assieme a persone armate di bastoni e spranghe, e che nei minuti immediatamente successivi ha postato messaggio su Facebook facendo riferimento all’accoltellamento, puntasse a dare una “lezione” al rivale e non immaginasse l’epilogo tragico poi verificatosi.

CIRCO IN SMOBILITAZIONE Avrebbe dovuto lasciare domani Santa Domenica di Ricadi, per un’altra tappa della sua tournee estiva in Calabria, il circo Amedeo Orfei dove lavorava Alex Orfei, l’artista ritenuto responsabile dell’accoltellamento mortale del collega Werner De Bianchi. Il tendone degli spettacoli è ancora lì, in contrada Gesuini, ma tra le roulotte, in una delle quali è stato arrestato Orfei nella notte tra venerdì e sabato, l’atmosfera è di smobilitazione anticipata. La carovana circense era arrivata nella località affollata di turisti sabato 6 agosto per una tappa dedicata “agli amici di Tropea” come è scritto sui manifesti e le locandine per strada e che ha subito un drammatico stop. Gli investigatori della squadra mobile di Vibo Valentia stanno lavorando, anche tra quelle case mobili, per dare un volto e un nome ai presunti complici di Orfei, le tre o quattro persone che, secondo l’indicazione fornita da De Bianchi ai poliziotti prima di perdere conoscenza, avrebbero spalleggiato il domatore accusato di omicidio. Sul corpo della vittima, infatti, sarebbero state rilevate delle contusione provocate verosimilmente dai colpi sferrati con oggetti come bastoni e spranghe. A Vibo ieri sono giunti anche i parenti di De Bianchi impegnati alcuni dei quali da Castrovillari dove era accampato il circo Royal. La vittima Werner De Bianchi, sposato con una trapezista di origini spagnole, era padre di due bambine.

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