CARLOPOLI Il caso del Gal Reventino sollevato dal Corriere della Calabria (leggi qui il servizio e qui la replica del presidente del Gruppo d’azione locale) si trasferisce nel consiglio comunale di Carlopoli. Tre consiglieri del gruppo “Uniti per Carlopoli e Castagna” – Emanuela Talarico, la capogruppo, Salvatore Aiello e Carlo Sacco – chiedono le dimissioni dell’assessore comunale Maria Antonietta Sacco («dipendente del Gal “Reventino”, con la mansione di responsabile amministrativo») e del sindaco Mario Talarico da componente del consiglio d’amministrazione del Gal “Reventino-Dei Due Mari”. Al centro delle polemiche i presunti casi di conflitto d’interessi legati ai rapporti tra il Comune di Carlopoli e la Sitef, società che gestirà la programmazione 2014-2020 per il Gal, di proprietà dei figli di Vincenzo Cerminara, che del Gal è stato il direttore amministrativo.
Secondo i tre consiglieri, gli incroci tra Sitef e Comune – e la presenza di Sacco e Talarico nel Gruppo d’azione locale – sarebbero sospetti dal punto di vista politico e, in qualche modo, potrebbero rendere poco trasparente l’operato dell’amministrazione comunale. Vediamo perché.
Intanto, la Sitef, «con la determina numero 100 del 1 dicembre 2015 è stata individuata dall’Ufficio Tecnico del Comune di Carlopoli “quale società idonea a soddisfare le aspettative” dell’ente, alla quale, tramite apposita procedura negoziata, veniva affidato l’incarico di “Ideazione, progettazione e realizzazione di mostra fotografica permanente sull’Abbazia di Corazzo” per un importo di 5.000 euro». Soldi arrivati subito sul conto corrente della ditta. Perché, continuano i consiglieri d’opposizione, «il 15 dicembre 2015, la società consegna al protocollo dell’Ente, fattura numero 1_15 del 14/12/2015 (numero assegnato 3381 del 15/12/2015), relativa all’incaro di cui sopra, alla quale “istantaneamente” viene emesso mandato di pagamento numero 998 del 15/12/2015 per l’importo di euro 6039,00». La fretta sarebbe motivata dal fatto che il progetto, “Carlopoli sostenibile”, «poteva contrarre spese fino al 31 dicembre 2015». A questo punto, i consiglieri raccontano di aver fatto una richiesta informale sulla società negli uffici del Comune per capire dove fosse localizzata la società. Prima sorpresa: i funzionari spiegano che al numero civico segnalato sulla misura «non risultano residenze e/o altro, in quanto lo stesso numero civico non risulta mai assegnato e resta a disposizione per nuove lottizzazioni».
Poco male, la Sitef si trasferisce poco più in là, nella stessa via, il 12 gennaio. Quattro giorni dopo, il sindaco di Carlopoli entra nel cda del Gal “Reventino”. E il 9 giugno scorso, i rapporti con la Sitef si arricchiscono di una nuova determina, con la quale «viene conferito alla società l’incarico “per la rimodulazione del progetto esecutivo e l’affidamento del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione dei lavori di “Valorizzazione turistica di aree naturali attraverso la realizzazione di un percorso delle tradizioni Culturali Azione 2” per un importo complessivo di euro 408.465,21 oltre Iva”».
Ultimo tassello che andrebbe a comporre il conflitto d’interessi è la nomina, il 10 agosto scorso, del sindaco Talarico come «componente del Consiglio di Amministrazione del “Gal dei Due Mari” a seguito dell’accorpamento dei “Gal Reventino” e del “Gal Valle del Crocchio”». Troppi incroci, secondo “Uniti per Carlopoli e Castagna”, per pensare che siano solo coincidenze.
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