CATANZARO Franco Muto resta in carcere. Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha rigettato la richiesta di scarcerazione per Il “re del pesce” finito nell’operazione Frontiera con la quale la Dda di Catanzaro, lo scorso 19 luglio, ha inferto un rito colpo alla cosca Muto di Cetraro. Per lui sono stati confermati tutti i capi di imputazione. Inoltre il Riesame ha deciso anche per altre persone ritenute affiliate al clan e coinvolte nell’operazione. Resta in carcere Fedele Cipolla ma per lui cadono le accuse relative allo spaccio di droga. Sono stati scarcerati, invece, Rocco Trazza, Angelo Casella e Giuseppe Scornaienchi.
Al centro delle indagini del Ros una delle più pericolose e violente ‘ndrine, con a capo Francesco Muto di Cetraro detto il “re del pesce”, che ha monopolizzato per oltre 30 anni le risorse economiche del territorio curando fino al dettaglio la commercializzazione dei prodotti ittici in un’area a forte impatto turistico; dei servizi di lavanderia industriale; delle strutture alberghiere e della vigilanza in favore dei locali d’intrattenimento della fascia tirrenica cosentina e del basso Cilento.
Parallelamente le indagini del comando provinciale di Cosenza hanno documentato un importate traffico di stupefacenti che, sotto il controllo del clan Muto, inondava di cocaina, hashish e marijuana le principali località balneari della costa tirrenica calabrese, tra cui le note Diamante, Scalea e Praia a Mare. Contestualmente sono stati sequestrati beni per circa 7 milioni di euro.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x