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Le vacanze calabresi del viceministro

COSENZA Le vacanze di Enrico Zanetti sono calabresi. Il viceministro all’Economia guarda ammirato i boschi di conifere della Sila e non riesce farsi una ragione del fatto che «non si vedono le mont…

Pubblicato il: 19/08/2016 – 16:39
Le vacanze calabresi del viceministro

COSENZA Le vacanze di Enrico Zanetti sono calabresi. Il viceministro all’Economia guarda ammirato i boschi di conifere della Sila e non riesce farsi una ragione del fatto che «non si vedono le montagne», lui che ha una casa ai piedi delle Dolomiti. Bisogna spiegargli che è vero che la Sila «somiglia alla Svizzera», come dice Franco Costabile in una sua bella poesia, ma è un altopiano e dunque niente cime. Però è contento, la Calabria gli piace molto, ha visitato Reggio, poi Rossano e Lorica «ospite di esponenti del partito» e non si capisce se faccia riferimento a Scelta civica o a Fare (la nuova formazione cui ha dato vita dal 14 Luglio). Appena sbarcato della canoa sulla quale ha pagaiato con entusiasmo sulle acque del lago Arvo, ha il tempo per alcune rapidissime riflessioni. Le prime riguardano le ormai archiviate amministrative di Cosenza, durante le quali era sceso in campo al fianco di Paolini: «Abbiamo sopravvalutato le chance di Paolini, pensavamo di arrivare al ballottaggio, in quella fase l’avversario era il Pd, con cui siamo sempre stati lealmente competitivi, ma Occhiuto è stato più bravo, probabilmente aveva preparato la sua campagna per tempo e con maggiore efficacia». Poi il pensiero va al «buon risultato di Rossano e Cirò e a quello sfiorato a Roseto» e allora si capisce che Zanetti parla di quando era leader di Scelta Civica e dunque prima delle scelte scissioniste dell’estate. E mentre il suo sguardo stupito si allarga sul lago, afferma soddisfatto che scendendo in auto in Calabria ha verificato che «davvero l’A3 è tutta transitabile». Domandargli se pure un membro del governo nutrisse qualche dubbio sulle parole di Renzi a quel punto è normale e lui, senza distogliere lo sguardo dal cielo silano, risponde che «voleva essere certo che non l’avessimo sparata grossa». «Ora – aggiunge il viceministro – dobbiamo pensare alla 106, ci sono le risorse e lo faremo presto. Quella parte della Calabria va messa nelle condizioni per cogliere meglio le opportunità di sviluppo». Il rammarico va al tribunale strappato a Rossano, «mentre sarebbe stato più giusto lasciarlo lì e chiudere quello di Paola, così vicina a Cosenza. Quella per adesso è una pagina chiusa, magari in seguito se ne potrà riparlare». La guida richiama i canoisti, si è alzata un poco di corrente e si deve tornare al pontile da cui si è partiti. Zanetti monta sul suo kajak e pagaia guardando queste montagne calabresi che continuano a sembrargli strane, con boschi fittissimi, ma senza le cime.

Michele Giacomantonio
redazione@corrierecal.it

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