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I numeri folli del Pronto soccorso di Cosenza

COSENZA «Nel 2015 gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza sono stati 82.200 e, in media, 239 al giorno. Numeri che dai primi sette mesi del 2016 risultano tendenzialmente…

Pubblicato il: 23/08/2016 – 14:11
I numeri folli del Pronto soccorso di Cosenza

COSENZA «Nel 2015 gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza sono stati 82.200 e, in media, 239 al giorno. Numeri che dai primi sette mesi del 2016 risultano tendenzialmente in aumento. Ma il dato eclatante è che oltre il 65% di questi accessi è composto da codici bianchi e verdi che non dovrebbero arrivare in pronto soccorso, ma dovrebbero essere gestiti dalla rete sanitaria del territorio (Asp). Una situazione, questa, che amplifica disservizi e arreca gravi disagi ai pazienti. Ogni giorno assistiamo a vere e proprie scene da ospedale da guerra». È quanto sostiene Carlo Guccione, consigliere comunale che guida La Grande Cosenza.
«È necessario – afferma Carlo Guccione – porre fine a questo girone infernale passando dalle chiacchiere ai fatti concreti. Serve subito una task force fra Azienda sanitaria provinciale e Azienda ospedaliera di Cosenza per realizzare una rete territoriale sanitaria capace di impedire il collasso e la congestione del Pronto soccorso per la presenza di troppi codici bianchi e verdi. Otto pazienti su dieci in Pronto soccorso sono anziani ultraottantenni con la riacutizzazione di patologie croniche che potrebbero trovare risposte in Rsa (residenze sanitarie per anziani) medicalizzate o trattate direttamente a domicilio. La carenza di posti letto è dovuta essenzialmente alla mancata attivazione dei posti letto per acuti previsti all’Annunziata. Sono attivi 552 posti letto su 705, oltre 150 previsti ma non operativi. Al Pronto soccorso di Cosenza attualmente, grazie alle ultime assunzioni, sono in servizio altri 56 infermieri e 26 medici in più. Al più presto deve essere nominato, ancora ad oggi manca, un responsabile del pronto soccorso che abbia autonomia e responsabilità gestionale e organizzativa. Serve un coordinamento reale tra azienda ospedaliera e Asp di Cosenza, che ad oggi fanno fatica addirittura a dialogare. La task force fra l’ospedale e le strutture territoriali deve organizzare e garantire la gestioni dei codici bianchi e verdi attraverso la riattivazione delle unità di cure primarie affidate ai medici di famiglia su tutta l’area della provincia di Cosenza, possibilmente h24, come è previsto dal Patto per la salute. La task force deve integrare e favorire il coordinamento fra gli ospedali Hub e con i tre Spoke, come se fosse un’unica azienda ospedaliera per la gestione dei posti letto; deve istituire nel pronto soccorso una equipe-tutor esperti dedicati alla valutazione dei pazienti all’ingresso, in modo da poter stabilire la reale situazione per impedire ricoveri non appropriati e dare le giuste risposte. Sono queste le proposte che, insieme ad altre, potrebbero dare risposte concrete al bisogno di buona sanità che chiedono con forza i cittadini».
«Manca la volontà politica – sottolinea Carlo Guccione – da parte di chi ha la responsabilità di prendere decisioni che vanno nella direzione di favorire l’integrazione della sanità territoriale con quella ospedaliera. Troppi compartimenti stagni creano disservizi a chi ha esigenza di avere cure adeguate e celeri. Eppure l’ospedale dell’Annunziata ha personale qualificato (medici, infermieri e Oss), che spesso lavora in condizioni difficili e con turni massacranti, che dà riposte e prestazioni a tutta la Calabria. Ma il Pronto soccorso è la porta di ingresso dell’ospedale. Da qui bisogna ripartire per un miglioramento dei servizi e una migliore risposta ai pazienti».

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