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«Sono altri i pagamenti che Scura avrebbe dovuto bloccare»

In riferimento all’articolo pubblicato sul vostro giornale online Corriere della Calabria sabato 20 agosto, dal titolo “Scura chiede di bloccare il pagamento a Cedolia” mi preme rilevare in primo l…

Pubblicato il: 23/08/2016 – 13:17
«Sono altri i pagamenti che Scura avrebbe dovuto bloccare»

In riferimento all’articolo pubblicato sul vostro giornale online Corriere della Calabria sabato 20 agosto, dal titolo “Scura chiede di bloccare il pagamento a Cedolia” mi preme rilevare in primo luogo che, l’iniziativa presa dal commissario Scura, finalizzata a bloccare la liquidazione del mio risarcimento danni, sancita da una sentenza esecutiva del Giudice del Lavoro, risulta singolare e per diversi ordini di motivo priva di alcun fondamento giuridico. Scura chiede al direttore generale dell’Asp di bloccare il pagamento, senza richiamare alcun riferimento normativo a supporto della sua richiesta, ma solo sulla base di una propria interpretazione in termini di opportunità e tempestività.ù
L’articolo riporta testualmente che il commissario ritiene «intempestivo e inopportuno procedere a un pagamento a ridosso dell’udienza di merito, soprattutto a favore di un soggetto esterno all’azienda». È chiaro subito che si vuole rappresentare una situazione dei fatti non aderenti alla realtà, quando nella sua lettera Scura fa riferimento all’«udienza di merito» confusa erroneamente dallo stesso con una prossima udienza fissata in Corte di Appello a Catanzaro nel mese di novembre p.v., perché l’udienza di merito in primo grado di giudizio si è già svolta a luglio 2014 e si è conclusa con la sentenza esecutiva che ha condannato l’Asp di Cosenza al pagamento del danno e alle conseguenti spese legali, in quanto parte soccombente.
In merito all’udienza di novembre in Corte di Appello poi, mi preme evidenziare che nessuna delle parti interessate ha la sfera di cristallo e può stabilire sin d’ora se sarà l’udienza conclusiva, oppure se il Giudice riterrà necessario fissare ulteriori date di udienza prima di giungere alla definizione del ricorso in appello presentato dall’Asp, perciò risulta strumentale e forviante il riferimento «a ridosso dell’udienza…».
Un altro elemento, citato da Scura, privo di alcun fondamento giuridico è il riferimento «soprattutto a favore di un soggetto esterno all’azienda», in quanto alle sentenze esecutive del Giudice del Lavoro, ai sensi di legge, come ben specificato dal mio legale in una precedente nota, c’è l’obbligo da parte del soggetto soccombente di ottemperare, dando immediata esecuzione alla sentenza stessa, attraverso l’atto di deliberazione dell’Asp avente ad oggetto il pagamento di quanto statuito dal Giudice, a prescindere se è a favore di un dipendente Asp o di un soggetto esterno.
Il Commissario per il Piano di rientro non ha alcun titolo per ritenere «intempestivo e inopportuno procedere a un pagamento», perche trattasi di una sentenza da applicare ai sensi di legge e qualsiasi tentativo di verifica e approfondimenti risulterebbe assolutamente vano e finalizzato esclusivamente ad aggravare il ritardo con cui l’Asp di Cosenza ha deliberato il pagamento del danno. In definitiva chiunque ricopra un ruolo istituzionale, ha l’obbligo di esercitare scrupolosamente le proprie funzione nel totale rispetto delle leggi, deve quindi astenersi nell’assumere iniziative “farlocche alla don Rodrigo”, ritenendo di poter stabilire, in modo illegittimo, cosa bloccare e cosa far finta di non sapere.
Per tutto ciò, invito il commissario ad un confronto televisivo diretto con il sottoscritto, presso una emittente regionale, in modo da illustrare ai cittadini e contribuenti calabresi sia le motivazioni della sua richiesta di bloccare il pagamento a mio favore, che l’obbligo da parte dell’Asp di Cosenza ad ottemperare all’esecuzione della sentenza del Giudice del Lavoro, in quanto trattandosi di risorse pubbliche è doverosa la massima trasparenza e non riunioni riservate “di palazzo” per verifiche e approfondimenti privi di ogni significato.
È davvero singolare, inoltre, che Scura chieda di bloccare il pagamento a mio favore, di quanto sancito da una sentenza esecutiva del Giudice del Lavoro, ritenendolo a suo personale avviso intempestivo e inopportuno e invece non risulta che sia intervenuto in altri casi di pagamenti per qualche milione di euro, da parte dell’Asp di Cosenza per liquidazione danni a favore di soggetti terzi, a fronte di semplici atti transattivi, stipulati tra le parti e non a seguito di sentenze esecutive di un Giudice come nel mio caso.
A titolo di esempio, non esaustivo, senza voler in nessun modo entrare nel merito del caso specifico, è sufficiente rilevare che l’Asp di Cosenza con determina numero 335 del 22 dicembre 2015 del commissario pro tempore Gianfranco Filippelli avente ad oggetto “Ordine di pagamento e rateizzazione pagamento” ha liquidato il pagamento di € 2.010.000,00 a favore di una ditta appaltatrice, a titolo di risarcimento danni, attraverso un atto amministrativo inusuale ed improprio, adottato dal commissario straordinario una settimana prima che il presidente Oliverio lo rimuovesse dall’incarico, non confermandolo direttore generale.
La determina nel caso specifico risulta un atto amministrativo improprio in quanto è adottato da organo monocratico, privo del parere del direttore amministrativo e del direttore sanitario, come previsto ai sensi di legge per gli atti di deliberazione, è stato proposto non regolarmente dall’ufficio legale dell’Asp, bensi dal direttore del Dipartimento amministrativo Nicola Buoncristiano, lo stesso che in qualità di presidente del collegio arbitrale, avrebbe definito il lodo arbitrale oggetto di transazione. La determina sopra citata, infine, avente ad oggetto un ordine di pagamento è carente del necessario impegno di spesa, quindi inevitabilmente avrà prodotto un debito fuori bilancio dell’Asp di Cosenza.
Il commissario Scura, in questo e in altri eventuali casi analoghi non ha inteso procedere ad alcuna verifica ed approfondimento? Non risulta ai lettori e contribuenti calabresi una sua richiesta al direttore generale dell’Asp di bloccare alcun pagamento, forse perché Scura, in qualità di commissario per il Piano di rientro non ha alcun titolo ad intervenire nell’autonomia gestionale di un Asp, che ai sensi del D.Lgs 502/1992 ha una propria personalità giuridica. Il sottoscritto, comunque in ogni caso, provvederà a tutelare i propri interessi legittimi in ogni sede, in modo che l’Autorità giudiziaria preposta possa valutare se si ravvisano eventuali ipotesi di reato.

*ex direttore amministrativo dell’Asp di Cosenza

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