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«Il dramma dei migranti può diventare un'opportunità»

SERRA SAN BRUNO «Un’inchiesta parlamentare sulla condizione dei migranti nel Mezzogiorno e segnatamente in Calabria» e un “Festival dei popoli”, da istituire col concorso del comune di Serra San Br…

Pubblicato il: 24/08/2016 – 9:16
«Il dramma dei migranti può diventare un'opportunità»

SERRA SAN BRUNO «Un’inchiesta parlamentare sulla condizione dei migranti nel Mezzogiorno e segnatamente in Calabria» e un “Festival dei popoli”, da istituire col concorso del comune di Serra San Bruno, la Regione, l’Imes (Istituto meridionale studi sociali) il Parlamento e l’Europa. E ultima, ma non meno importante: la richiesta di sostenere lo sviluppo delle aree interne con l’accoglienza dei migranti. Sono le tre proposte a conclusione di un intenso dibattito (“Migranti, dall’accoglienza alla sfida dell’integrazione”) cui hanno preso parte lo storico Piero Bevilacqua, il presidente dell’associazione Gutenberg Armando Vitale, il docente di filosofia di Terni Luigi Vavalà e il deputato del Pd Bruno Censore. Il “Festival dei popoli” (da tenersi ogni anno subito dopo Ferragosto) avrà più sezioni (dovrà essere supportato da un comitato tecnico-scientifico di alto spessore): letterario (con l’istituzione di un premio internazionale), musicale, enogastronomico. 
L’obiettivo, sommariamente tracciato, mira «a esaltare le ragioni dei migranti in una logica di piena accoglienza solidaristica e integrazione che abbia in cambio il rispetto della legalità e delle regole europee». L’onorevole Censore ha apprezzato «l’iniziativa del premier Renzi che – ha detto – intende rilanciare lo spirito di Ventotene e il progetto di un’Europa dei popoli, mentre sull’emergenza migranti sta fortemente sensibilizzando l’Europa ad agire unitariamente dotandosi di un efficace controllo delle frontiere». Censore ha segnalato una serie di episodi (dalle modalità del reperimento di edifici ed alberghi per alloggiare i migranti sbarcati sulle nostre coste agli interessi della mafia e di nuovi “predatori” sul fenomeno ormai diventato gigantesco) da cui si evince che «in queste condizioni dettate dall’emergenza né i prefetti, che pure si adoperano con solerzia, né i comuni sono nelle condizioni di garantire la formazione e l’integrazione». Censore ha anche auspicato che il modello Riace faccia scuola nel Paese e ha condiviso «la proposta del prefetto Morcone affinché i profughi lavorino, attraverso un piano con comuni e privati, per rimborsare le spese del sostentamento». 
«Le persone sono più importanti delle storie», chiosa il regista Wim Wenders nel film “Il Volo” girato nel 2009 sull’esperienza dell’accoglienza dei migranti nella Locride. La proiezione del film ha fatto da introduzione al dibattito sui migranti, cui hanno preso parte il sindaco e il presidente del consiglio comunale di Serra, Luigi Tassoni e Mariarosaria Franzè. A Serra San Bruno, cuore spirituale di questa parte del Mezzogiorno, l’attenzione degli intervenuti all’iniziativa si è concentrata sia sulle storie dolorose dei migranti che giungono in Europa che «sui flussi migratori contemporanei che costituiscono il più grande movimento di persone e di popoli del nostro tempo». Drammatici i dati forniti: nel 2015 milioni di persone hanno lasciato l’Iraq, l’Afghanistan, il Sudan, il Pakistan, la Somalia, la Repubblica Centroafricana, il Congo, cui vanno ad aggiungersi i 50 mila sfollati libici e il “caso” dei 3 milioni di siriani bloccati dalla Turchia in cambio di 6 miliardi di euro «che qualora malaguratamente si mettessero in cammino finirebbero in Grecia, provocando un disastro umanitario e dunque giungerebbero in Italia e in particolare sulle coste meridionali, visto, tra l’altro, che il 93 per cento dei migranti diretti in Europa sbarca in Italia e che il nostro Sud – bloccata la rotta spagnola e ristretto il corridoio ellenico-balcanico – secondo i dati resi disponibili dall’Unhcr (Alto Commissariato Onu per i rifugiati), è diventato l’unico approdo possibile per chi scappa da fame, carestie e guerra. 
Con cognizione di causa, lo storico Piero Bevilacqua ha tracciato il quadro delle rotte e ha proposto che governo e Parlamento assieme al sistema delle autonomie locali «trasformino il dramma migranti in opportunità di sviluppo per l’entroterra italiano. Occorre – ha spiegato – una soluzione non contingente né transitoria all’immenso problema dell’immigrazione, che possa risolvere i problemi demografici, territoriali, economici e sociali delle aree interne, attraverso la nascita di nuove e durevoli relazioni umane. In Italia c’è un grave squilibrio nella distribuzione territoriale della popolazione: il 70 per cento vive lungo le fasce costiere e le colline litoranee, mentre le aree interne e l’osso dell’Appennino, specie al Sud, è abbandonato». Ha moderato ed introdotto il confronto il giornalista Romano Pitaro.

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