COSENZA Il consiglio comunale di Cosenza, dopo la pausa estiva, torna a riunirsi nella ristrutturata sala “A. Catera” di Palazzo dei Bruzi dove, presieduto da Pierluigi Caputo, approva con 19 voti favorevoli, sette contrari e un’astensione (quella di Giovanni Cipparrone), la pratica della “Salvaguardia degli equilibri di bilancio”.
Prima di avviare gli adempimenti previsti dall’ordine del giorno l’assise consiliare osserva un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto che ha colpito l’Italia centrale. E subito dopo il sindaco Mario Occhiuto informa l’aula della presenza dell’assessore Fedele Bisceglia sui luoghi del sisma, a testimoniare la solidarietà della città di Cosenza che, ben oltre la vicinanza morale, si traduce nella consegna ai rappresentanti istituzionali dei paesi colpiti, di un contributo di diecimila euro. «Un atto – ha detto Occhiuto – che auspico coinvolga tante altre municipalità. Il gesto dell’amministrazione è quello di un’intera città nella quale, sempre su iniziativa di Padre Fedele, si stanno allestendo diversi punti di raccolta fondi».
Il Consiglio procede quindi alla convalida del consigliere Enzo Paolini e entra poi nella trattazione della pratica di bilancio sulla quale relaziona l’assessore al ramo Luciano Vigna, dopo aver registrato la lamentela del capogruppo del Pd Damiano Covelli circa il mancato soddisfacimento della richiesta di copia dei debiti fuori bilancio e dell’elenco degli immobili comunali alienabili. L’assessore Luciano Vigna non nasconde l’atipicità dell’iter che ha condotto a questa seduta consiliare, a causa della coincidenza della scadenza di bilancio con la seduta di insediamento del Consiglio, che ha ovviamente penalizzato il tradizionale confronto in sede di commissione, non essendo la stessa ancora costituita. «Oggi certifichiamo la permanenza degli equilibri, una manovra minimale rispetto al bilancio di previsione approvato dal commissario prefettizio, registrando una riduzione della spesa di 200mila euro pari alla riduzione delle entrate». Sui debiti fuori bilancio Vigna afferma: «Abbiamo appostato una somma di 4,8 milioni quale previsione di copertura dei debiti in fase di istruttoria. I debiti che impattano sulla spesa corrente, in caso di mancata approvazione, comporteranno un avanzo di bilancio». Nell’occasione l’assessore al bilancio ricorda che «negli ultimi 5 anni abbiamo approvato complessivamente 7,5 milioni di euro di debiti fuori bilancio, 5,4 per parte nostra ed il resto con delibera del commissario straordinario». Vigna si sofferma quindi su alcuni rilievi mossi dal Collegio dei Revisori che hanno comunque espresso parere positivo sulla pratica. Il riferimento è in particolare ai canali di finanziamento degli investimenti, tra i quali l’alienazione di immobili comunali rispetto alla quale i revisori osservano che le spese finanziate con i proventi delle alienazioni possono essere attivate solo quando son concretamente accertate e riscosse le relative entrate. «Le prime manifestazioni di interesse rispetto agli immobili in vendita non hanno avuto esito positivo – riferisce Vigna – complice la crisi economico finanziaria del territorio, ma a settembre saranno riproposti bandi con i ribassi previsti». E ancora sulla riscossione delle entrate, «i revisori evidenziano la percentuale di riscossione di crediti residui che è del 14,4 al 30 giugno e, secondo noi, è un risultato importante, che contiamo arrivi al 20% entro la fine dell’anno. Sono 90 i milioni di crediti residui, oggi ancora più garantiti dalla norma che impone la costituzione di un fondo a parziale copertura».
IL DIBATTITO I rilievi mossi dal Collegio dei Revisori entrano in tutti gli interventi dei consiglieri di minoranza, aperti da Marco Ambrogio (Adesso! Cosenza). «Ci ritroviamo dove ci eravamo lasciati – afferma. L’ultimo bilancio, a novembre, ebbe parere negativo dei revisori, che dovrebbero essere presenti alla sedute di bilancio, tanto più oggi che c’è un parere positivo ma condizionato da rilievi che non sono di poco conto e mi lasciano anche perplesso sul parere positivo». Ambrogio ricorda il lavoro della commissione speciale sui debiti fuori bilancio, «abbiamo consegnato una relazione», e richiama all’attenzione sui beni alienabili affermando «non si può pensare che compensino i debiti». L’invito finale è al «coinvolgimento del consiglio comunale sul pagamento dei debiti fuori bilancio e sulle modalità che si intendono adottare», ricordando anche che «nel prossimo bilancio entreranno anche quelli della municipalizzata Amaco».
Lungo e dettagliato l’intervento di Anna Fabiano (Partito Socialista Italiano) che, parlando del bilancio di previsione approvato dal Commissario straordinario, «che immagino tecnico», e delle variazioni di oggi, «correttivi politici», ritiene che i consiglieri avrebbero dovuto ricevere per tempo l’intero documento contabile e «avremmo meglio compreso le modifiche introdotte». Dopo i rilievi sull’accensione di mutui «con costi di ammortamento che peseranno sui cittadini», sulle anticipazioni di tesoreria «che comportano interessi pesanti», la consigliera del Psi entra nel merito dell’attuazione dei programmi e su ogni singolo capitolo oggetto di variazione chiede la destinazione della stessa. Una disamina che la conduce alla richiesta per il futuro di un maggiore coinvolgimento dei consiglieri.
Per Bianca Rende (Pd) «la relazione del Collegio dei Revisori non è il miglior biglietto da visita per questa giunta. Sono contenute contestazioni e rilievi serissimi che inducono ad un grado di sospetto rispetto a quella che sarà la futura gestione dei conti. Non abbiamo che da affidarci al buon senso di questa amministrazione, che inverta la rotta»”. In particolare, rispetto ai debiti fuori bilancio, la consigliera del Pd parla di una «importante opera di messa in ordine dei conti, da parte del commissario, con il riconoscimento di 2,5 milioni di euro di debiti fuori bilancio. Sono un buon contributo dato alla città, ma ora vorremmo che questo contributo lo desse il Consiglio, accompagnato da buone istruttorie, anticipando le sedute con la fornitura ai consiglieri di materiale idoneo da studiare, anche per meglio collaborare, visto che non siamo qui per fare affermazioni pretestuose». La Rende chiede poi «perché si ritiene di fronteggiare la riduzione del fondo di solidarietà tagliando sull’infanzia, in particolare sulle detrazioni per il servizio di mensa scolastica», e parla di «ottimismo con il quale l’assessore guarda alla vendita del patrimonio comunale quando già i revisori sollevano un rilievo». Infine l’auspicio «che in futuro si sia coinvolti sia sulla individuazione dei debiti che sulle modalità di accensione dei mutui».
Sulla stessa lunghezza d’onda il collega di gruppo Damiano Covelli (Pd) che definisce «lacunose le risposte dell’assessore Vigna. Capisco le alchimie per riequilibrare un bilancio, ma tali rimangono. E mi riferisco in particolare alla valutazione dell’organo terzo, il Collegio dei Revisori, che, quando fa riferimento ad alcune preoccupazioni, sta facendo una analisi vera delle casse comunali». Il capogruppo del Pd avanza perplessità sulla quantificazione del valore degli immobili da alienare «negli anni passati avevamo una cifra di poco più d 2.800.000 euro, oggi si quantificano in 4,6 milioni di euro. L’amministrazione posta una cifra superiore, ma le spese si affrontano in base alle entrate vere». Infine Covelli punta il dito contro la riscossione degli oneri ritenendo il risultato raggiunto in termini di percentuale di riscossione assolutamente irrisorio.
Rinforza Carlo Guccione (Pd) che pone tre questioni, «l’accantonamento per debiti non esigibili. A fronte di oltre 139 milioni che portiamo in bilancio, facciamo un abbattimento di 40 milioni per non esigibilità e abbattiamo il fondo. L’aggravante è che i revisori dei conti ci dicono che questa manovra non è congrua, e che quei 99 milioni vanno abbattuti ulteriormente. Annuncio che chiederemo formalmente ch
iarimenti su questo aspetto». Guccione si sofferma poi sul previsto aumento delle entrate da alienazioni «quando i revisori dicono che, su una risposta previsionale iniziale di 2,8 di milioni di euro, sono state accertate entrate per soli 141mila euro. Sulla base di quale criterio si aumentano le entrate da alienazione dei beni? La previsione è sproporzionata rispetto ai dati storici». Infine, l’anticipazione di cassa. «Il commissario la chiese di 21 milioni, afferma il consigliere del Pd – voi ne aggiungete altri 30. Chiediamo una anticipazione superiore alla previsione dei crediti esigibili, con conseguenze per le casse comunali».
Per la maggioranza interviene il consigliere Michelangelo Spataro (Gruppo Misto) che ripercorre l’impegno dell’Amministrazione Occhiuto nell’iter di risanamento del bilancio comunale ricordando quel 2012, «quando fummo chiamati ad approvare un piano straordinario di rientro, assumendoci una responsabilità che consentisse di continuare con gli investimenti. Se poi dovessi ricordare quello che c’era scritto nei bilanci del passato – afferma ancora Spataro – dovrei parlare di previsioni di entrata di 15 milioni provenienti da alienazioni. Noi siamo sicuri piuttosto che da qualche anno questo bilancio è più trasparente».
Breve replica dell’assessore Luciano Vigna, «non importa chi governasse, ma comunque il 2010 resta necessariamente il punto di partenza, l’anno in cui la Corte dei Conti chiedeva il dissesto. 170 milioni di debito, 28 milioni di assenza di liquidità: questo abbiamo trovato. Il nostro piano di riequilibrio è stato analizzato e verificato, e su ogni posta di bilancio e su ciò che è stato fatto fino ad oggi, sono disponibile anche a tavoli permanenti». Vigna ribadisce l’utilità del lavoro svolto dalla commissione speciale sui debiti fuori bilancio, «perché ha analizzato tutte le partite di debiti fuori bilancio, portando il commissario ad una approvazione. Ora, da settembre, si può passare ad esaminare ogni singola virgola di ogni debito».
Sui beni immobili ricorda che nella delibera di aprile 2016 c’è l’elenco di tutti i beni disponibili, approvato all’atto del bilancio di previsione, sono 17,6 milioni per terreni e 43 milioni per fabbricati. È stata evidenziata la difficoltà a vendere, ma non c’è alcun aumento del valore degli immobili. Di questi 60 milioni prevediamo di incassarne 2 con le nuove manifestazioni di interesse. Infine sulla non congruità, sollevata dai revisori, del fondo di garanzia a riscossione dei crediti, «chiederò io stesso chiarimenti visto che all’atto della previsione era definito congruo. Noi abbiamo 90 milioni di credito da incassare sui quali la legge ci chiede di appostare un fondo a garanzia di 40 milioni. Il dato di incasso su 90 milioni di crediti residui, al 30 giugno è di circa 11 milioni. Per i crediti residui è un buon risultato. Altra cosa sono i crediti per competenza, rispetto alla cui riscossione saremo in grado di discutere nei prossimi mesi. Sull’anticipazione di cassa, abbiamo l’obbligo di rientrare dalla situazione debitoria entro il 31 dicembre e l’anno scorso abbiamo chiuso con un positivo di 28 milioni. Se la performance segue questo trend si potrà arrivare all’azzeramento dell’anticipazione».
Liquidata la pratica di bilancio, il Segretario Generale Alfonso Rende comunica la composizione delle commissioni consiliari permanenti, validandone di fatto la costituzione.
Su richiesta del consigliere Andrea Falbo (Mario Occhiuto Sindaco) il Consiglio comunale viene infine rinviato a nuova convocazione bypassando l’ordine del giorno riguardante la «individuazione degli scrutatori mediante sorteggio». Portavoce dell’opposizione della minoranza al rinvio è Bianca Rende (Pd), «raccomando al presidente Caputo che l’eventuale rinvio comporti che nella prossima seduta sia il primo punto da trattare e soprattutto auspico che il rinvio sia segno di una volontà a trovare sul punto l’unanimità».
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