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Sanità, lo scontro Paola-Cetraro finisce in Procura

PAOLA Si fa sempre più dura la “lotta” tra gli ospedali di Paola e Cetraro. Uno dei due diventerà il fulcro della sanità nell’area del Tirreno cosentino e la nuova rete ospedaliera assegna la chiru…

Pubblicato il: 25/08/2016 – 12:49
Sanità, lo scontro Paola-Cetraro finisce in Procura

PAOLA Si fa sempre più dura la “lotta” tra gli ospedali di Paola e Cetraro. Uno dei due diventerà il fulcro della sanità nell’area del Tirreno cosentino e la nuova rete ospedaliera assegna la chirurgia al primo. Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato delle perplessità legate ai rischi connessi al fronte franoso che insiste sulla struttura sanitaria di Paola. Oggi quei rischi si sono trasformati – arricchiti da altri particolari tecnici – in un esposto inviato alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei Conti. La denuncia prende di mira le scelte del commissario al Piano di rientro Massimo Scura (ed è per questo che è stata inviata agli uffici giudiziari del capoluogo). E riprende ampiamente la questione-sicurezza.
L’ospedale di Paola è stato definito dalla Commissione Barberi lo stabilimento ospedaliero pubblico a più alto rischio sismico dell’intera Calabria (secondo a livello nazionale) sia per condizioni strutturali che per collocazione. Uno status che contrasta con le «raccomandazioni per il miglioramento della sicurezza sismica e della funzionalità degli ospedali» che chiedono, per le strutture ospedaliere, «la sicurezza del sito dal punto di vista dei rischi naturali, ad esempio nei riguardi dei fattori che possono incrementare il rischio idrogeologico e quello sismico». 

C’è dell’altro: secondo quanto sarebbe stato segnalato alle autorità, l’ospedale di Cetraro dispone, al momento, di quattro sale operatorie efficienti e di recente ristrutturazione nonché di una Rianimazione e terapia intensiva, mentre a Paola le sale operatorie sarebbero due. Vengono sollevati dubbi rispetto al possesso dei requisiti delle strutture, che avrebbero bisogno di importanti opere per essere messe a norma. A Paola, tra l’altro, non c’è una pista per l’elisoccorso.
La Regione conta di risolvere i problemi del presidio ospedaliero di Paola grazie a un finanziamento da 1,8 milioni di euro. Ma l’esposto inviato a Catanzaro pone dubbi sulla fattibilità di questi interventi, proprio per la delicatezza dell’area, classificata come R4.
A Cetraro, invece, ci sono spazi enormi vuoti nei quali non si effettua alcuna attività ospedaliera, che potrebbero essere recuperati con una spesa molto inferiore rispetto a quella che sarebbe necessario sostenere nell’ospedale di Paola. È uno dei punti sui quali battono i sostenitori dell’opzione cetrarese. Ci sarà pure un pizzico di campanilismo. Ma la frana, le sale operatorie non a norma e una spesa potenzialmente molto elevata sono fattori da non trascurare. (ppp)

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