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Google e la Calabria che "cresce in digitale"

AMANTEA Innovazione e crescita occupazionale. Un legame sempre meno virtuale visto che sono ormai tante le aziende a scommettere sul mondo del web per far accrescere il proprio pacchetto clienti e …

Pubblicato il: 30/08/2016 – 16:02
Google e la Calabria che "cresce in digitale"

AMANTEA Innovazione e crescita occupazionale. Un legame sempre meno virtuale visto che sono ormai tante le aziende a scommettere sul mondo del web per far accrescere il proprio pacchetto clienti e conseguentemente creare nuovi posti di lavoro. Un mondo nel quale anche la Calabria muove i suoi primi, decisivi, passi in avanti. Almeno stando ai dati forniti dai progetti di cui Google Italia si è fatta promotrice in partnership con il ministero del Lavoro e Unioncamere. Nel progetto “Crescere un digitale” oltre 5mila giovani calabresi si sono iscritti sulla piattaforma; di loro 556 hanno già terminato 50 ore di corso. Più di 300 tirocini gratuiti sono stati offerti da 200 imprese che hanno aderito all’iniziativa che Google ha ideato con ministero e Camere di Commercio. E poi ci sono i 9 laboratori organizzati sul territorio dalle Camere di commercio a cui hanno preso parte quasi 70 imprese. Senza contare i più di 50 tirocini attivati. «È una delle Regioni che sta rispondendo meglio ai nostri progetti», dice Diego Ciulli, public policy manager del più grande motore di ricerca su web del mondo. E il manager, che sarà ospite della festa provinciale del Pd ad Amantea, non ha dubbi sul contributo che la digitalizzazione potrà dare a una regione in ritardo di sviluppo come la Calabria. «Noi come Paese e la Calabria in particolare ha un potenziale enorme di sviluppo per nulla ancora utilizzato e che l’accesso al web potrebbe attivare». Il pensiero corre ai settori nei quali la nostra regione potrebbe contare di più, facendo valere la propria forza. «Nel mondo c’è tanta ricerca del made in Italy – sostiene –. Per quanto riguarda la Calabria penso all’agroalimentare al turismo. Eppure le aziende non sono affatto pronte a rispondere a questa domanda sfruttando appieno le potenzialità offerte da internet: l’Italia è appena al venticinquesimo posto per capacità delle imprese di usare Internet per sviluppare il business». E i benefici, secondo Ciulli, si riverserebbero soprattutto nella crescita dell’occupazione. «Abbiamo presente i dati sulla disoccupazione giovanile che interessa il Mezzogiorno e la Calabria in particolare, su questi aspetti ci siamo confrontati con il ministro Poletti e per questo abbiamo convenuto di fornire una risposta immediata sia alle imprese che ai giovani. A questi ultimi garantendo percorsi di formazione veramente utili a trovare occupazione, e alle aziende un metodo per svilupparsi offrendo conseguentemente la possibilità di creare posti di lavoro». E alla domanda sul perché un’azienda calabrese dovrebbe scommettere su percorsi di innovazione attraverso l’accesso al web, il manager non ha dubbi: «Internet consente a qualunque impresa anche piccola di promuovere la propria produzione per i costi decisamente bassi e le ricadute immediate. L’accesso al web funziona perché garantisce una crescita del volume di vendite e occupazione ed è una formula che vale sia per le aziende appena nate sia per quelle tradizionali». E cita un esempio tutto calabrese. «C’è la Lumaconia di Reggio – racconta – che da quando ha aderito al progetto “Eccellenze in digitale” è divenuta una realtà importante». Se c’è una ricetta da fornire ai giovani per trovare occupazione anche al Sud, anche in Calabria questa ha un nome: «Formazione digitale». «L’Europa ha indicato che entro il 2020 sarà necessario possedere l’85% di competenze digitali per entrare nelle aziende. E noi come Paese siamo ancora molto indietro. Basti considerare che il 40% delle imprese non utilizza internet perché non ne conosce le potenzialità». Infine un consiglio alle nuove generazioni: «Occorre essere ottimisti. I giovani hanno le potenzialità e l’onere di accompagnare l’Italia nel processo di innovazione digitale. A loro dico che è necessario impegnarsi su questo percorso».

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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