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Di Battista (M5S): «Riforma nata per bloccarci»

SOVERATO Dalla Costituzione… alla campagna elettorale il passo è brevissimo. Soprattutto per il Movimento 5 Stelle e per una delle sue punte di diamante, Alessandro Di Battista, che da qualche gi…

Pubblicato il: 30/08/2016 – 11:42
Di Battista (M5S): «Riforma nata per bloccarci»

SOVERATO Dalla Costituzione… alla campagna elettorale il passo è brevissimo. Soprattutto per il Movimento 5 Stelle e per una delle sue punte di diamante, Alessandro Di Battista, che da qualche giorno è in Calabria per il suo “Costituzione Coast to Coast”, il tour che lo sta portando in giro per l’Italia a discutere delle ragioni del “No” al referendum costituzionale in cui si decideranno le sorti del Senato, ma forse anche quelle del governo Renzi.
Così, dal piccolo palco del gemito lido Bounty di Soverato, Di Battista, preceduto da altri colleghi deputati del Movimento tra cui Paolo Parentela e Federica Dieni, non ha perso occasione per sottolineare come i pentastellati ambiscano a governare l’Italia dopo i successi elettorali di Roma e Torino.
Già dall’incipit della serata, il suo arrivo in scooter dopo una cinquantina di chilometri sulla SS106 “scortato” da simpatizzanti del Movimenti, Di Battista ha tratto una massima: «Chi va piano, va sano e va… al governo!».
È un martello, Di Battista: dal palco arringa la folla, spezza i toni con qualche battuta. E insieme all’ironia, le proposte, quelle che il Movimento rilancia ormai da anni: il limite dei due mandati per i parlamentari, l’abolizione dell’immunità parlamentare e l’introduzione del vincolo di mandato, ad esempio. «Queste – dice – sono le uniche modifiche alla Costituzione che la stragrande maggioranza dei cittadini ci chiede in ogni viaggio che facciamo, in ogni incontro di piazza. Ma se passa questa riforma, queste modifiche ce le potremo sognare per l’eternità perché si creerà un Senato non eletto da nessuno, ma nominato dai partiti, che sarà pronto a dare battaglia su ogni cosa se il Movimento 5 Stelle sarà al governo del Paese».
Torna, quasi come un mantra, la contrapposizione tra bene e male, tra yin e yang, tra Movimento e partiti, anzi partitocrazia: «Oggi i partiti sanno che le possibilità che il Movimento vada al governo sono consistenti perciò vogliono blindare la Costituzione da future modifiche. Questa riforma è studiata apposta per impedire quel cambiamento che solo noi vogliamo. Tutti i partiti ce l’hanno con noi, ma al governo toglieremo partiti da Rai, Mediaset pagherà le tasse come tutti e nessun giornale prenderà un euro di finanziamenti pubblici. Così la riforma è un’assicurazione sulla loro permanenza nella vita politica».
L’esempio a sostegno della tesi sostenuta, Di Battista lo trova nel nuovo articolo 70 della Costituzione, che con la riforma introdotta sarebbe trasformato dall’attuale versione composta da nove parole (“La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”) alla più complessa nuova versione che è lunga quattrocentotrentotto parole.
Ma i temi caldi del Movimento non tramontano: sovranità monetaria e politica sono passaggi pressoché obbligati. E il pubblico apprezza.
Soprattutto la sovranità politica, su cui Di Battista torna più volte, sempre con un riferimento all’intenzione di governare l’Italia: «Sono convinto che ci faranno votare il più tardi possibile per questo referendum perché Renzi è in estrema difficoltà e deve avere il tempo di andare dalla Merkel e chiedere qualche mancetta, qualche miliardo di flessibilità, da spendere prima del referendum. È il suo modo di fare, lo sappiamo, lo abbiamo visto con gli 80 euro. E per convincerla agiterà lo spauracchio del Movimento 5 Stelle facendole vedere gli ultimi sondaggi. Perché anche la Merkel sappia che se noi andremo al governo sarà finita l’era dei privilegi, delle banche private al potere, della sanità privata, dell’acqua privata, delle privatizzazioni in generale».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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