ROSSANO «Insediare una quantità indefinita di gente, di diversa cultura e tradizione rispetto alla popolazione autoctona, senza avere ben in mente come gestirla e renderla utile alla causa comune di crescita e sviluppo del territorio, potrebbe risultare un’operazione fallimentare e foriera di scontri sociali. Ecco perché è opportuno, nell’ambito delle direttive nazionali varate per far fronte all’emergenza immigrati, osservare e studiare le esperienze avviate in altri centri italiani, cercando di applicarle, contestualizzandole, anche alla nostra realtà. Che, a causa delle contingenze storiche, è chiamata a confrontarsi anche con questa problematica».
È, questa, la posizione del movimento nazionale “Il Coraggio di Cambiare l’Italia” che, dopo aver sollevato nei giorni scorsi la questione, è ritornato sulla problematica dei centri di accoglienza per immigrati nella regione Calabria. A prendere posizione unanime sull’argomento sono il presidente nazionale del Cci, Giuseppe Graziano, e il sindaco della Città di Rossano, nonché socio fondatore del movimento, Stefano Mascaro.
«Su Rossano, dove in questi giorni la questione degli immigrati è venuta alla ribalta, – dichiara Graziano – partiamo da una posizione chiara ed inequivocabile che è quella di non consentire, in nessun modo, che la città e soprattutto il suo centro storico possano diventare un luogo di esilio per i migranti. È un nostro dovere – sottolinea ancora – dare ospitalità a quanti chiedono aiuto. Ma dobbiamo farlo rispettando l’equazione perfetta di accoglienza=integrazione=legalità. E ci batteremo con forza e determinazione contro il business degli immigrati, che purtroppo, per come sono formulate le Leggi varate dal governo Renzi, rappresenta un rischio costante. Di esempi virtuosi di come fare buona accoglienza, integrando diverse culture e religioni nel rispetto della legalità, ne abbiamo a iosa, da Siracusa a Otranto. Dove – precisa il presidente nazionale del Cci – attraverso una programmazione virtuosa che ha messo al centro il rispetto dei diritti umani, si è saputa coniugare l’esigenza di dare ospitalità ai migranti con il welfare locale. Resta inteso che lo sforzo principale della Comunità Internazionale, dell’Ue e dell’Italia deve essere quello di favorire il rimpatrio di queste persone e, ancor di più, di dare un serio modello di sviluppo che possa creare le condizioni ideali e di vivibilità nelle loro terre, affinché non siano costretti a fuggire e abbandonare affetti e case».
«Siamo chiamati, per forza di cose, a far fronte all’ennesima emergenza territoriale – dice il sindaco di Rossano, Stefano Mascaro – e, da amministratori responsabili, anche a gestire una situazione sociale che sappiamo potrà essere determinante per il futuro del territorio. Ne siamo consapevoli. Ecco perché, nella ricerca di soluzioni, che comunque non rientrano nelle competenze del sindaco e dell’esecutivo cittadino, cercheremo di suggerire idee che possano essere quanto più condivisibili. Nelle prossime ore – annuncia il primo cittadino – considerate le numerose candidature di strutture cittadine disposte ad ospitare gli immigrati, proporrò al governo e al prefetto di Cosenza un piano di accoglienza e di integrazione degli immigrati, compatibile con il tessuto sociale ed economico di Rossano e del territorio. Un piano – scandisce Mascaro – non invasivo, che sappia rispettare i delicati equilibri sociali della nostra città, ma principalmente – conclude il Primo sindaco d’Italia del Cci – che non crei una pericolosa area di isolamento in cui relegare e ammassare immigrati. Da cittadino di buon senso, prima che da Sindaco, non permetterò che ciò accada».
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