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Cosenza, lo sgarbo istituzionale di Occhiuto&Co

COSENZA Giovanni Cipparrone, del gruppo del Pse, sarà il presidente della commissione di Controllo e garanzia del Comune di Cosenza. La postazione va, come sempre all’opposizione, ma la nomina – ot…

Pubblicato il: 01/09/2016 – 17:35
Cosenza, lo sgarbo istituzionale di Occhiuto&Co

COSENZA Giovanni Cipparrone, del gruppo del Pse, sarà il presidente della commissione di Controllo e garanzia del Comune di Cosenza. La postazione va, come sempre all’opposizione, ma la nomina – ottenuta con i voti della maggioranza, che non si è astenuta come capita in queste circostanze – scatena la reazione del gruppo della Grande Cosenza, guidato dal consigliere comunale (e regionale) Carlo Guccione. Il galateo istituzionale, in questi casi, vuole che a votare per l’organo di garanzia sia la sola minoranza. La conseguenza logica è che la postazione vada al gruppo più rappresentato dell’opposizione (fatte salve eventuali spaccature). A Cosenza no: la maggioranza di Occhiuto non è rimasta a guardare, ha votato. Scegliendo, di fatto, Cipparrone per guidare una delle commissioni chiave del consiglio.

«OCCHIUTO HA PAURA» Duro il commento del gruppo della Grande Cosenza: «Mario Occhiuto ha così tanta paura da eleggere da solo il presidente della Commissione Controllo e Garanzia, una prerogativa che, invece, spetta alla minoranza. Quanto è avvenuto oggi in Commissione rappresenta non solo un fatto gravissimo, ma è il sintomo che c’è la paura che possano emergere fatti gravi nei confronti del sindaco e dell’amministrazione comunale. L’elezione del presidente della Commissione Controllo e Garanzia, per statuto e regolamento, spetta alla minoranza e mai nella storia del Comune di Cosenza si era verificata una entrata a gamba tesa del primo cittadino».
È quanto sostengono Damiano Covelli, Carlo Guccione, Anna Fabiano, Bianca Rende, Alessandra Mauro, Enrico Morcavallo, Marco Ambrogio, Francesca Cassano e Luca Morrone.
«Occhiuto – continuano i consiglieri di opposizione – ha eletto, con i voti della sua maggioranza, un rappresentante diverso da quello designato dai 9 consiglieri della Grande Cosenza, l’80% della minoranza che, invece, aveva provveduto a ufficializzare, presentando un documento, la candidatura dell’avvocato Enrico Morcavallo. C’è un chiaro significato politico dietro il blitz di Occhiuto: impedire un reale controllo sugli atti, le delibere, le determine dei dirigenti e della sua giunta. Solo nei regimi totalitari il dittatore sceglie la minoranza “amica” per dare una parvenza di democrazia. Il re è nudo e questa vicenda lo testimonia. Emergono elementi e strategie per cercare di occultare e impedire che emergano profili di illegalità e clientelismo. Questo episodio è la conferma di quanto sostenuto durante la campagna elettorale. Le nostre denunce non erano slogan, ma preoccupazioni che oggi sono diventate realtà visibili ai cittadini e non solo. Addirittura Occhiuto è così preoccupato da avere bisogno di un presidente di Commissione Controllo e Garanzia a lui amico. Cosa c’è dietro questa manovra di Palazzo che impedisce alla minoranza di esercitare la sua funzione? La nostra azione sarà ancora più tesa a ripristinare le regole democratiche, la buona amministrazione, il rispetto delle leggi. Allo stesso modo ci impegneremo affinché prevalga l’interesse generale sulle logiche clientelari e personalistiche».

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