CATANZARO La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un fascicolo sulla morte di una neonata nell’ospedale Pugliese del capoluogo, iscrivendo sei medici tra gli indagati. La piccola di appena due giorni è morta nel reparto neonatale il 29 agosto scorso a seguito, secondo quanto si è appreso, di una infezione polmonare. La bimba era venuta alla luce con parto cesareo al termine di una gravidanza senza problemi. Subito dopo la nascita, però, i medici erano intervenuti sottoponendo la piccola a una cura antibiotica. Dopo due giorni, purtroppo, il decesso.
I genitori, una coppia residente in provincia di Catanzaro, hanno dato mandato a un legale di fiducia di presentare un esposto denuncia alla magistratura. Gli investigatori del Nisa, a cui sono state delegate le indagini, hanno sequestrato le cartelle cliniche della mamma e della neonata. Domani verrà affidato l’incarico a un pool di periti per effettuare l’autopsia.
NESCI INTERROGA LORENZIN La deputata M5s Dalila Nesci ha presentato un’interrogazione sul decesso di una neonata nell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, avvenuto il 29 agosto scorso a seguito, pare, di un’infezione polmonare. Nata con parto cesareo, la piccola era stata sottoposta a una cura antibiotica, venendo a mancare dopo appena due giorni. Secondo la parlamentare 5 stelle, «il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, deve ai calabresi risposte concrete in ordine alla sicurezza dei punti nascita nella regione». «Non è ammissibile – incalza la parlamentare – che il ministro si giri dall’altra parte, come ha fatto per l’ultimo, tragico episodio avvenuto a Crotone, prima del quale gli avevamo già chiesto verifiche sulla sicurezza dei parti in Calabria, nei cui ospedali si registrano enormi carenze di personale e tentativi, già denunciati alla Procura della Repubblica, di sorvolare sui diversi problemi strutturali».
La parlamentare chiede alla Procura di Catanzaro, che sul riferito decesso all’ospedale “Pugliese” ha avviato un’inchiesta, di «accertare al più presto i fatti e le eventuali responsabilità, nella consapevolezza che le istituzioni elettive ignorano la questione della sicurezza delle nascite in Calabria». «Peraltro il Movimento 5 stelle – conclude Nesci – sta da tempo sensibilizzando l’opinione pubblica, perché questo problema sia percepito come una priorità di cui il governo nazionale e regionale devono occuparsi, andando sino in fondo per risolverlo con efficacia e non spostando altrove l’attenzione».
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