CATANZARO I toni si placano, il muro contro muro, almeno per ora appare superato. Le parole accondiscendenti di Oliverio sul tema della sanità calabrese e la lettera di risposta del commissario ad acta al Piano di rientro sanitario Massimo Scura indirizzata al governatore sembrano infatti aver aperto un piccolo solco nei rapporti finora tesi tra Regione e struttura commissariale, tanto che il comunicato stampa inviato dagli uffici di Oliverio al termine dell’incontro tra lo stesso governatore, il suo delegato alla Sanità Franco Pacenza, i dirigenti del Dipartimento “Tutela della Salute e i dg delle Asp di Catanzaro, Cosenza e Crotone, non contiene alcun attacco a Scura e Urbani.
Eppure, nella nota che qualche giorno fa annunciava l’incontro odierno, avente ad oggetto il decreto commissariale 87 con cui venivano ripartiti alle Asp di Catanzaro, Cosenza e Crotone i soldi del Fondo sanitario regionale per circa 26 milioni di euro, riportava le parole chiare dello stesso Pacenza: «Quel decreto presenta conseguenze pericolose per il bilancio della sanità calabrese e per la fuoriuscita dal Piano di rientro – tuonava il delegato di Oliverio lo scorso 30 agosto –; presenta, inoltre, opacità evidenti e conclude con una determinazione che svela il vero obiettivo dei commissari, che è quello di fare obbligo alle Asp di contrarre debiti fuori bilancio. La riunione di venerdì prossimo – concludeva Pacenza – servirà a definire una valutazione comune e condivisa e ad assumere tutte le iniziative possibili».
Ma a pochi giorni di distanza, come detto, alcuni rapporti sono cambiati e allora il comunicato stampa odierno è decisamente più “morbido” nel riportare il resoconto della riunione, riunione in cui si è ripercorsa la «vicenda (che ha portato all’emanazione del decreto, ndr) che ha visto un percorso assai complesso anche sul versante giurisdizionale e che ha trovato definizione, a far data dal 10 giugno 2015, quando sono state sancite le nuove tariffe. L’oggetto del decreto interviene a sanatoria per il periodo 1-1-2010/10-6-2015. Decreto che è successivo al precedente atto transattivo tra le parti che, ai fini applicativi, demanda alle aziende sanitarie la ricognizione necessaria. La nota della struttura commissariale del 19 luglio scorso, inviata alle Asp interessate, non chiarisce i termini di verifica da cui far decorrere le nuove tariffe. Si pone, quindi, l’esigenza di approfondire, azienda per azienda ed erogatore per erogatore, l’attivazione dei nuovi requisiti su cui applicare le nuove tariffe. Al fine anche di evitare interpretazioni autonome, è stato dato mandato al dirigente generale del Dipartimento “Tutela della Salute” di predisporre apposita circolare con cui indicare alle Asp le verifiche necessarie, al fine di individuare eventuali conguagli tra vecchio e nuovo tariffario».
Insomma, niente guerra al commissario Scura e al suo vice Urbani, anzi sostegno e supporto pratico affinché i controlli sui bilanci e sui fabbisogni delle Asp vengano portati avanti in accordo e senza intoppi. Un passo avanti. Forse.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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