REGGIO CALABRIA Violenza sessuale di gruppo aggravata, atti sessuali con minorenne, detenzione di materiale pedopornografico, violenza privata, atti persecutori, lesioni personali aggravate e di favoreggiamento personale: sono questi i reati contestati a un vero e proprio branco di dieci persone, tutte arrestate questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria. Fra loro, c’è anche un minorenne, il cui arresto è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria presso il Tribunale dei Minorenni. Stando alle prime indiscrezioni, i dieci aguzzini avrebbero sottoposto per anni ad abusi e angherie una ragazzina di Melito Porto Salvo, appena tredicenne quando è finita nel mirino del branco. La vittima, la cui vita è stata caratterizzata da un perdurante e grave stato d’ansia che l’ha costretta anche a mutare le proprie abitudini, nel periodo degli abusi era completamente soggiogata al “branco”. I ragazzi, infatti, l’avrebbero minacciata di divulgare alcune sue foto intime e di rivelare le sue “nefandezze” ai genitori.
(Benedetto, Iamonte, Nucera, Principato, Schimizzi, Tripodi e Verduci)
I NOMI DEGLI ARRESTATI Tra gli arrestati c’è Giovanni Iamonte, di 30 anni, figlio di Remingo, attualmente detenuto, ritenuto il capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante a Melito. Il gruppo si è anche reso protagonista di una spedizione punitiva nei confronti di un giovane con il quale la ragazza sottoposta alle violenze aveva allacciato una normale relazione sentimentale allo scopo di allontanarlo e “riappropriarsi” della ragazza. Al termine delle indagini, i carabinieri hanno arrestato e portato in carcere, oltre a Iamonte, Daniele Benedetto (21), già noto (come Iamonte) alle forze dell’ordine; Pasquale Principato (22), Michele Nucera (22), Davide Schimizzi (22), Lorenzo Tripodi (21) Antonio Verduci (22). Un diciottenne che all’epoca dei fatti era minorenne, G.G., è stato portato in una comunità. Domenico Mario Pitasi, infine, è stato raggiunto dalla misura dell’obbligo di presentazione quotidiano alla Pg essendo accusato solo di favoreggiamento personale.
a. c.
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