COSENZA «Dopo la grave invasione di campo con l’elezione del presidente della commissione Controllo e Garanzia da parte della maggioranza, registriamo la sordità del sindaco a ogni osservazione e richiesta di chiarimento in merito all’avviso pubblico per il reclutamento dei dirigenti esterni al Comune di Cosenza. Rispetto alle gravi obiezioni di natura giuridica oltre che politica sollevate dall’opposizione non è infatti pervenuta a oggi, data di scadenza dell’avviso, né la risposta all’interrogazione presentata, né il ritiro in autotutela dell’avviso che presenta forti profili di illegittimità, per come auspicato dallo stesso gruppo di minoranza “La Grande Cosenza”. Non crediamo siano queste le premesse per un dialogo politico e amministrativo corretto nell’interesse della città. Si sta alzando un muro tra l’opposizione e il sindaco che pone le premesse di una incomunicabilità istituzionale». Sono le parole di Bianca Rende, consigliere comunale del Partito democratico che fa parte della coalizione “La Grande Cosenza”.
«Il primo cittadino di Cosenza – fa notare il consigliere comunale del Pd – ha avuto il coraggio di giustificare l’avviso pubblico in questione per il reclutamento di personale a tempo determinato sulla base di una riforma non ancora discussa e approvata in Parlamento. È un veggente, non un amministratore».
«I profili di illegittimità – sottolinea Bianca Rende – sono molteplici. Basti pensare ai pronunciamenti della Corte dei Conti del Lazio (87/2016) e quella della Puglia (77/2016) e della Lombardia (29 giugno 2016) nei quali si ribadisce l’indisponibilità di assumere a tempo determinato o indeterminato dirigenti negli enti locali, compreso il conferimento di incarichi a tempo determinato ex art. 110 del Tuel. Giurisprudenza e determinazioni della Corte dei conti non lasciano spazio alle interpretazioni fantasiose del primo cittadino di Cosenza. La tendenza è quella di salvaguardare il congelamento delle piante organiche degli enti locali in attesa della attuazione della riforma Madia».
«Mario Occhiuto – sostiene Bianca Rende – ha modificato a luglio il Piano triennale del fabbisogno del personale predisposto in precedenza dal Commissario prefettizio, concentrando le somme disponibili su tre figure dirigenziali nel 2016 e tre nel 2017, laddove lo stesso commissario aveva puntellato i settori con una serie di figure intermedie con l’obiettivo di favorire la crescita dell’intera macchina amministrativa. Occhiuto invece si muove in funzione della sua corte, destinando 176mila euro per tre unità dirigenziali nel 2016 e la stessa somma sempre per tre figure dirigenziali nel 2017. Approfitta dei conti del Comune per esaudire obbligazioni di chiaro sapore elettoralistico e non per irrobustire la macchina amministrativa. La cospicuità dei consensi ricevuti non può essere l’alibi per travalicare sistematicamente i confini dello Stato di Diritto, né quello di ignorare il contributo dell’opposizione per la piena trasparenza degli atti amministrativi».
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