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Accreditamenti, commissari e Regione ignorano Mauro

COSENZA Non è una risposta diretta al caos per l’assegnazione dei posti letto alle cliniche private cosentine, ma avrà ripercussioni nette sugli accreditamenti. La lettera del 6 settembre, firmata …

Pubblicato il: 07/09/2016 – 15:33
Accreditamenti, commissari e Regione ignorano Mauro

COSENZA Non è una risposta diretta al caos per l’assegnazione dei posti letto alle cliniche private cosentine, ma avrà ripercussioni nette sugli accreditamenti. La lettera del 6 settembre, firmata dal direttore generale del dipartimento Tutela della Salute Riccardo Fatarella e dai commissari al Piano di rientro Massimo Scura e Andrea Urbani, investe direttamente la ripartizione dei posti assegnati agli imprenditori della sanità privata. E finisce per entrare a gamba tesa sul caso della rete assistenziale prima approvata e poi cancellata dal direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro (ve ne abbiamo parlato in questo servizio).
La questione è semplice: commissari e dipartimento scrivono ai rappresentanti legali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private, ai manager delle Asp e al dirigente del settore che si occupa dei servizi ispettivi per il rilascio delle autorizzazioni e degli accreditamenti. E spiegano a tutti che «si invitano i rappresentanti legali delle strutture interessate alla riconversione, per le quali non sia stato concluso l’iter di verifica del possesso dei requisiti (…) a inviare a questa struttura commissariale e al settore 10 del dipartimento Tutela della Salute una autocertificazione (…) sul possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi nel rispetto della normativa vigente». Tutto chiaro: ma quali sono le strutture chiamate ad adeguarsi? Le uniche che possono seguire l’indirizzo, stando agli atti approvati dalla struttura commissariale, sono quelle della provincia di Cosenza. Questo perché, accogliendo la prima proposta dell’Asp di Cosenza (quella di fine luglio) nel decreto numero 77, il commissario al Piano di rientro ha di fatto inserito nella listone degli accreditati una serie di cliniche (nelle altre province questa cosa non è successa perché non c’è un piano attuativo). 
Quelle delle quali si è parlato più diffusamente nei giorni scorsi sono “Madonna della Catena”, del gruppo iGreco, e “Villa San Francesco” (a Roggiano Gravina) della famiglia Baffa. Ma sono anche altri gli operatori privati che potranno offrire agli uffici della Regione le loro autocertificazioni entro il 15 settembre. Una volta arrivate le autocertificazioni, sarà il dipartimento a predisporre «una proposta di Dca (decreto del commissario ad acta, ndr) contenente i termini della verifica delle commissioni aziendali per l’autorizzazione e l’accreditamento, che non potranno comunque superare la data del 31 marzo 2017». A questo punto anche le strutture “cancellate” dalla seconda proposta dell’Asp di Cosenza (quella di fine agosto, nella quale sparivano tutti i riferimenti espliciti ai posti assegnati alle cliniche private) potranno compilare le autocertificazioni, proprio come se il decreto bis non esistesse. D’altra parte, se l’ufficio del commissario non lo adotterà quell’atto resterà lettera morta. Certo, la situazione porta con sé diversi paradossi burocratici: c’è una proposta di rete assistenziale approvata e poi ritirata, una serie di cliniche che – se la seconda proposta fosse abbracciata dai commissari – rischia di chiudere e la possibilità di un accreditamento autocertificato per quelle stesse case di cura in pericolo. Gli ultimi atti della struttura commissariale non lasciano pensare che il ravvedimento del manager Mauro sarà tenuto in considerazione. Ma proteste e diffide fioccano nella sanità calabrese. E sullo sfondo, ma neppure troppo, resta la denuncia di Dalila Nesci, parlamentare del Movimento 5Stelle, che aveva chiesto le dimissioni del dg cosentino e non solo: «Mauro – aveva detto – deve andare dai procuratori Nicola Gratteri e Mario Spagnuolo, di Catanzaro e Cosenza, e raccontargli che cosa sa di questa storia, se ha ricevuto pressioni, chi eventualmente gli abbia chiesto di assegnare quei posti letto in assenza di criteri specifici e chi potrebbe guadagnarci sopra». 
«Scura e Urbani – diceva ancora Nesci – devono invece decretare la presa d’atto della deliberazione di revoca di Mauro, come fecero per la deliberazione con cui furono regalati i nuovi posti ai privati». La tempesta attorno alla sanità cosentina è destinata a continuare. (ppp)

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