TAVERNA Argenti e manufatti tessili per offrire una visione globale tra Cinquecento e Ottocento del patrimonio artistico di una comunità in cui si uniscono fede e senso del bello. È quanto propone la mostra “Ierofanie. la fantasia del sacro. Tessuti e argenti di Santa Maria Maggiore”, che rimarrà aperta fino al 29 ottobre nell’oratorio della Confraternita della Beata Vergine del Monte Carmelo di Taverna. Un percorso che arricchisce e contribuisce a completare quell’itinerario artistico che fa di Taverna, universalmente conosciuta per avere dato i natali a Mattia Preti e al fratello Gregorio (le cui tele sono conservate nelle chiese di San Domenico, Santa Barbara e negli ambienti del Museo civico) uno scrigno d’arte e di cultura plurisecolare. E l’occasione è offerta dalla riscoperta di un patrimonio sinora sconosciuto, espressione straordinaria di quel senso del sacro che, da una parte, ha portato nei secoli a codificare e a definire le scelte dei materiali e delle forme, e dall’altra ha condotto alla creazione di oggetti liturgici e tessuti in una dimensione che, di volta in volta, differisce per la realtà culturale, devozionale e teologica.
«La mostra – spiegano gli organizzatori – si pone lo scopo non solo di creare e stimolare la capacità di percepire, conoscere, studiare e valutare i beni storico-artistici del luogo, ma anche di formare e sviluppare attraverso essi, una identità culturale locale, cercando di produrre, documentare e trasmettere cultura. La città di Taverna, infatti, conserva testimonianze significative per la comprensione della genesi e delle vicende storiche e artistiche della diocesi, della città e in particolare della Chiesa di Santa Maria Maggiore e del suo Oratorio confraternale, il cui patrimonio culturale è, allo stesso tempo, memoria visiva e narrativa».
Il percorso di ricerca è stato esaminato e creato per analizzare i numerosi paramenti sacri e la suppellettile liturgica in argento nelle diverse declinazioni di tipologie di tessuti e di moduli decorativi. L’evento culturale, fortemente voluto dal parroco, don Maurizio Franconiere, e dal priore, Giovanni Frustaci, è stato promosso dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore e dalla Confraternita della Beata Vergine del Monte Carmelo di Taverna, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e la curatela scientifica di Oreste Sergi Pirrò.
A curare l’allestimento è stato Luca Angotti con la consulenza, per la sezione archivistica, di Tiziana Veraldi, e la collaborazione in fase si realizzazione di Mario Amelio, Antonio Giglio, Giuseppe Giglio, Mario Gulia, Nicola Mirante, Pasquale Passante e Sebastiano Puleo.
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