Barbagallo: il sisma è un'occasione per mettere in sicurezza il Paese

REGGIO CALABRIA «Il tragico terremoto nel centro Italia può rappresentare l’occasione per attuare investimenti seri che consentano di mettere in sicurezza il territorio dell’intero Paese». Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria a margine della Festa regionale de L’Unità. «Ha rappresentato un fatto significativo – ha aggiunto Barbagallo – che la “sala verde” di Palazzo Chigi sia stata riaperta per varare un grande progetto di messa in sicurezza del territorio, il cosiddetto progetto “Casa Italia”. Un fatto importante se consideriamo che il 68% del nostro territorio è a rischio sismico. Spendiamo otto miliardi l’anno per fare fronte ai danni idrogeologici del maltempo quando ne basterebbero quattro per prevenire i disastri provocati dal dissesto idrogeologico. Ridurre le tasse significa farlo in maniera strutturale. I “bonus” non servono. Non si fidano – ha aggiunto – neppure gli imprenditori. Ridurre le tasse nel lavoro significa farlo sia per gli imprenditori che per i lavoratori. È dai tempi di Padoa Schioppa che aspettiamo la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori. Una misura che, oltretutto, è necessaria per il Paese e per l’economia. Si diano una mossa, quindi. Gli impegni che abbiamo annunciato per la Legge di stabilità, come la riduzione delle tasse e l’aumento delle pensioni minime, sono importanti e noi vi daremo seguito». Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria a margine della Festa regionale de L’Unità. «Pensiamo che questo Paese – ha aggiunto – abbia una pressione fiscale troppo alta. C’è bisogno di incentivi alle imprese e c’è poi c’è un problema di equità sociale che riguarda le pensioni, i salari, la povertà. Misure che saranno all’interno della Legge di stabilità». «È una battaglia che facciamo – ha detto ancora Rosato – avendo come interlocutore l’Europa, alla quale vogliamo dimostrare che, se da una parte facciamo le riforme, dall’altra abbiamo bisogno di quella flessibilita’ necessaria per governare i nostri conti pubblici. E io su tutto questo sono molto fiducioso».