Ultimo aggiornamento alle 18:55
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Dove si ferma l'asticella del magnifico Quattrone?

Da anni lo si vede all’opera, tuttavia anche i più attenti osservatori ancora non riescono a capire se trattasi di un medico prestato allo politica, di un politico prestato all’università o di un m…

Pubblicato il: 08/09/2016 – 20:09
Dove si ferma l'asticella del magnifico Quattrone?

Da anni lo si vede all’opera, tuttavia anche i più attenti osservatori ancora non riescono a capire se trattasi di un medico prestato allo politica, di un politico prestato all’università o di un medico che fa politica attraverso l’università. Trattasi del magnifico rettore Aldo Quattrone che forte dell’essere già riuscito a mettere nel sacco centrodestra e centrosinistra su policlinico universitario e dintorni, oggi ci riprova con l’istituenda facoltà di Psicologia.
Sullo sfondo ci sono le elezioni amministrative di Catanzaro, in primo piano i tavoli, rigidamente separati, sui quali il Rettore tratta con la provincia guidata da Enzo Bruno (centrosinistra) e il comune retto da Sergio Abramo (centrodestra). Chi offre di più? Intendendosi ovviamente strutture da mettere a disposizione della nuova facoltà ma anche primogeniture da spendere sul piano elettorale?
Non bastasse, in primo piano ci sono anche le elezioni per il nuovo rettore dell’ateneo catanzarese, fissate per il giugno prossimo, praticamente a cavallo con le comunali. Fatalmente i discorsi si mischiano: quali strategie si mettono in campo per fare di Catanzaro una “città universitaria”? Quelle attuali sono un fallimento: gli alloggi dentro il campus di Germaneto restano sfitti perché con i collegamenti attuali trattasi di un campus con socialità da “41bis”. Per contro, a Catanzaro Lido trionfa la speculazione mentre il centro storico entra in stato precomatoso. Quattrone sa bene che questo stato di cose sistema molte mine sul percorso, già accidentato, della sua rielezione e spariglia, appunto, lanciando la corsa all’oro rappresentata dalla collocazione della nuova facoltà di Psicologia. Intanto resta rintanato lasciandosi libera ogni opzione.
Enzo Bruno stava riuscendo a stanarlo mettendo a disposizione locali che hanno le esatte peculiarità richieste dal rettore e dal suo staff tecnico. Tutto fatto? No, perché a quel punto le esigenze sono lievitate e le richieste aumentano.
Vecchia tattica, alzare l’asticella fino a far fallire il salto. La inaugurò Mussolini quando fece avere a Hitler l’elenco delle cose che servivano all’Italia per entrare in guerra: mezza riserva mineraria della Ruhr, bestiame e viveri per cinque eserciti, armi e munizionamento da far sparare a raffica per sette anni di fila. Insomma un elenco, commentarono a Monaco, «capace di uccidere un toro che solo avesse facoltà di leggere».
Due palazzi, sette aule didattiche, un’aula magna da 280 posti con audiovisivi e servizi attorno, sembra che non bastino per formare gli aspiranti psicologi dell’Università Magna Grecia. Andrebbe unito, evidentemente, anche il parco delle biodiversità; un pezzo di corso Mazzini; gli interi giardini di villa Trieste; due teleferiche; cinque centri di equitazione (la psicologia e l’ippica pare abbiano un futuro sinergico); tre palestre utilizzabili per le arti marziali (nei casi di pazienti ostinati); tre laboratori culinari con annesse mense studentesche (onnivori, vegetariani, vegani); otto laboratori linguistici (il futuro dell’assistenza piscologica è volto verso gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste dividendoli tra sunniti, sciiti, maroniti, curdi, ecc.); tre diverse astanterie sanitarie, una delle quali da destinare ai Testimoni di Geova che rifiutano alcune tecniche sanitarie ortodosse. E questo per cominciare.
Difficilmente la Provincia potrà mettere a disposizione tutte queste strutture ma a Germaneto ci sono? No, non ci sono, ma perché spostarsi e rivitalizzare il centro storico se si deve rinunciare a qualcosa di più? Farebbe bene, allora, il rettore Aldo Quattrone a dire subito e chiaro che lui Psicologia al centro storico non la vuole portare perché, come insegnava il Marchese del Grillo «io so io e voi non siete un c….».
Ma questo sarebbe impopolare e antipolitico, occorre fare in modo che il rettore faccia come gli aggrada e che la colpa però sia di chi amministra. Enzo Bruno lo ha capito ed ha sospeso “per eccesso di rialzo” la singolare asta pubblica bandita dal rettore. Argomento chiuso? Tutt’altro perché con la mossa di Enzo Bruno il cerino rischia di spegnersi proprio nelle mani di chi lo ha acceso, cioè del rettore. Dal Palazzo della Provincia, infatti, è partito un secco ultimatum: dica il rettore esattamente cosa serve e che caratteristiche devono avere le strutture da destinare alla istituenda facoltà di Psicologia. La Provincia è pronta a cedere anche i gioielli di famiglia (in parte lo ha già fatto mettendo a disposizione il Palazzo delle culture). Ovviamente al rettore viene anche chiesto di formulare in maniera non solo chiara e definitiva le sue richieste, deve farlo anche in maniera pubblica in modo che tutti sappiano. E per tutti non si intendano solo i catanzaresi, ma anche i grandi elettori che a giugno dovranno votare per il nuovo rettore.

direttore@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x