«Abramo inadeguato, solo Oliverio pensa a Catanzaro»

CATANZARO «La tecnica di mistificazione della realtà utilizzata da Sergio Abramo è un oltraggio all’intelligenza dei catanzaresi. Governa la città capoluogo di regione da 14 anni, nell’ultima legislatura ha impiegato il suo tempo prezioso di amministratore a modificare giunte ed equilibri di maggioranza a cadenza quasi mensile e oggi vorrebbe addebitare al presidente della Regione, Mario Oliverio, responsabilità politiche che sono tutte riconducibili alla inadeguatezza e alla inconsistenza della sua amministrazione». Lo sostiene, in una nota, la segreteria regionale del Pd. «Quest’epoca, però, sta finendo – si aggiunge – e Catanzaro avrà la sua riscossa. Su questa linea di cambiamento vero il Pd sta lavorando, al di fuori di tentativi di inciuci vecchi e nuovi che taluni vorrebbero riproporre. Quel tempo è scaduto e se ne facciano tutti una ragione. Il sindaco si avventura in ricostruzioni che non trovano fondamento alcuno, un gioco di prestigio di vecchia fattura e di pessima efficacia: i soldi per il porto di Lido sono stati già impegnati dalla giunta Oliverio e messi in sicurezza vista la gestione inadeguata dell’amministrazione Abramo e vedranno la pubblicazione sui fondi Pac di nuova gestione come ampiamente anticipato in questi mesi; il progetto della metropolitana è stato per anni dimenticato e se oggi siamo alle soglie dell’apertura dei cantieri (sono già in corso le procedure di esproprio) lo si deve solo ed esclusivamente alla caparbietà della attuale giunta regionale; è imminente la convenzione tra Regione e Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio per lo studio di fattibilità del nuovo ospedale, con fondi già previsti all’interno del Patto per la Calabria». 
«Quanto al ruolo che Catanzaro deve riconquistare all’interno della regione – sostiene ancora il Pd – in termini di ambizione di cambiamento, di capacità di impulso ai territori vicini, di leadership sul terreno dei servizi e dell’accoglienza nell’area centrale della Calabria, grandi temi, che toccano la vita dei cittadini e l’emancipazione di una comunità, il centrodestra ha avuto a sua disposizione 14 anni, governi regionali e nazionali dello stesso colore politico, per fornire le risposte che oggi tanto sollecita alla Regione, insinuando in maniera ridicola inesistenti contrapposizioni di vedute fra le diverse istituzioni a guida Pd. La realtà, che purtroppo il centrodestra catanzarese non riesce ad accettare, è che sta per finire un’epoca che ha lasciato sul tappeto una città impoverita in tutta le sue articolazioni economiche, ripiegata nelle sue periferie cariche di disagio ed emarginazione, con un meraviglioso centro storico desertificato soprattutto nella sua funzione identitaria, depotenziata nel suo ruolo principale di città guida della Calabria».