CATANZARO L’ex presidente di Fincalabra De Rose condannato dalla Corte dei conti per aver assunto tre consulenti non in possesso dei requisiti di legge. I contratti incriminati sono quelli stipulati con Lory Gentile (figlia del sottosegretario di Stato Tonino), Giuseppe Genise e Paola Ambrosio. I giudici contabili hanno ritenuto «gravemente colposa» la condotta di De Rose, in quanto responsabile di aver affidato incarichi a progetto a soggetti che non avevano i requisiti di anzianità richiesti e, per giunta, individuati con procedure diverse rispetto a quelle adottate per altri candidati.
L’operato di De Rose, secondo la Corte dei conti, avrebbe quindi causato un danno erariale di 76mila euro, una cifra che corrisponde alla somma degli stipendi percepiti dai consulenti.
Inoltre, continuano i giudici, De Rose, al momento di stipulare i contratti, «non ha tenuto in alcuna considerazione la volontà» della commissione, ma avrebbe anzi posto in essere «una condotta in contrasto con detta volontà». La Corte non ha invece condannato l’ex presidente per il conferimento di un altro incarico a un altro figlio di Tonino Gentile, Andrea, per un compenso complessivo di 35mila euro in tre anni.
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