MELITO PORTO SALVO «Ministra Boschi, vada a Melito Porto Salvo più presto che può, nel paese italiano dove una ragazza di 16 anni di un metro e 55 per 40 chili è stata violentata da un branco di nove giovani maschi fin da quando era una bambina di 13». È l’invito lanciato al ministro Maria Elena Boschi da Titti Carrano, presidente di D.i.Re, Rete nazionale dei Centri antiviolenza, dopo la vicenda portata alla luce dai carabinieri che hanno arrestato otto giovani.
«Questi orrori – conclude Titti Carrano – succedono dappertutto, non solo a Melito. Qualche anno fa, nel 2007, a Montalto di Castro, c’è stata una vicenda simile e il paese ha difeso gli stupratori invece della ragazza stuprata. A Melito la delegittimazione della denuncia non è solo sessuale: c’è chi ha interesse a mettere i cittadini di questo territorio sotto il tallone della criminalità. Ma se lei, ministro Boschi, va a Melito Porto Salvo, le cittadine e i cittadini che hanno a cuore la legalità, quelli che sono inorriditi dell’accaduto, che sospettano non si tratti di un caso isolato, avranno il coraggio di uscire di casa per venire ad ascoltarla. Le attiviste, le associazioni, le femministe, le donne dei centri antiviolenza come noi saranno tutte con lei».
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