Ultimo aggiornamento alle 23:12
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

“Rimborsopoli”, la Consulta blocca tutto?

CATANZARO Sono legate a una sentenza della Corte costituzionale le speranze di ex e attuali consiglieri regionali coinvolti nell’inchiesta “Rimborsopoli” di riuscire a eludere la richiesta di resti…

Pubblicato il: 13/09/2016 – 11:16
“Rimborsopoli”, la Consulta blocca tutto?

CATANZARO Sono legate a una sentenza della Corte costituzionale le speranze di ex e attuali consiglieri regionali coinvolti nell’inchiesta “Rimborsopoli” di riuscire a eludere la richiesta di restituzione delle somme che sarebbero state illegittimamente spese nel corso della passata legislatura. Il mondo politico è in fibrillazione dopo la lettera inviata da Mario Oliverio. Nei commenti più morbidi il governatore viene descritto come «novello grillino», ma più nello specifico la vicenda rischia di acuire tensioni anche all’interno della stessa maggioranza. Tra i punti più controversi c’è quello relativo alla «messa in mora» dei politici chiamati in causa, non proprio per le responsabilità individuali, ma anche quelle compiute dai loro colleghi di partito.
In ogni caso, c’è una decisione della Consulta a dare la linfa alle ragioni di coloro che sono stati chiamati in causa dalla presidenza della giunta regionale. Nella sentenza 130 del 2014 i giudici della Corte costituzionale hanno accolto i ricorsi presentati da alcune Regioni (Emilia Romagna, Veneto e Piemonte) e stabilito che non spettava allo Stato e, per esso, alla Corte dei conti, sezione delle autonomie e sezioni regionali di controllo, adottare le deliberazioni impugnate con cui si è, rispettivamente, indirizzato ed esercitato il controllo sui rendiconti dei gruppi consiliari in relazione all’esercizio 2012. Una decisione, questa, che i giudici della Consulta hanno ribadito nella sentenza 143 del 2015 accogliendo un ricorso presentato dalla Regione Liguria.
Le prescrizioni di legge più rigide in materia di controllo delle spese dei gruppi consiliari, introdotte da un decreto legge del governo Monti, non possono dunque essere applicate in maniera retroattiva. I precedenti appena menzionati potrebbero rappresentare un importante punto di riferimento in vista dell’azione di recupero dei fondi che le strutture della Regione Calabria sono chiamate a condurre.
E tuttavia ciò non impedisce che l’inchiesta condotta dalla Procura di Reggio Calabria vada avanti e produca i suoi effetti. Il prossimo 9 novembre dovrebbe riprendere il processo relativo al troncone originario (in cui sono coinvolti gli ex assessori regionali Luigi Fedele e Nino De Gaetano) dell’inchiesta sulle spese pazze a Palazzo Campanella. Questioni procedurali hanno impedito finora l’avvio reale del dibattimento, ma questo potrebbe consentire sul piano teorico la riunificazione delle diverse tranche del processo. Nel secondo filone di indagine sono coinvolti 25 politici tra cui parlamentari, consiglieri regionali ed ex governatori.

an. ri.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x