COSENZA Il Tribunale civile di Cosenza ha pubblicato il 12 settembre scorso la sentenza che definisce una complessa vicenda giudiziaria, riguardante i crediti nei confronti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ceduti dalla Casa di Cura Madonna della Catena s.r.l. a Unicredit Factoring s.p.a. tra il 2007 e il 2010, per un ammontare complessivo di 3.345.099,23 euro, oltre interessi di mora. A darne notizia è la stessa Azienda sanitaria cosentina. «Il giudizio intentato dall’Unicredit, con la difesa dello studio legale Formaro di Milano, si è concluso – si legge in una nota – con la sentenza con la quale il Giudice, dott.ssa Anna Rombolà, ha riconosciuto che l’Asp di Cosenza non è tenuta al pagamento di alcuna somma e ha pure disposto la condanna dell’istituto di credito al pagamento delle spese processuali».
«L’Asp di Cosenza, difesa dall’avv. Rosaria Mustari, ha sollevato una serie di eccezioni ritenute meritevoli di accoglimento da parte del giudice, giungendo a dimostrare l’infondatezza della pretesa avversaria, in quanto non supportata dalla documentazione prodotta. Infatti, la società attrice ha omesso di allegare molte delle fatture azionate in giudizio, e neppure ha fornito la prova dell’avvenuto regolare espletamento delle prestazioni di riabilitazione extraospedaliera e di assistenza disabilità mentale, oggetto dei contratti stipulati tra la Casa di Cura e l’Asp tra il 2006 e il 2010, anch’essi non prodotti in corso di causa. Una rilevante vittoria in giudizio – conclude la nota – per l’Asp di Cosenza, conseguita anche grazie all’accurato lavoro di ricognizione della documentazione contabile compiuto dai competenti uffici dell’Azienda».
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