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Crotone, rinviata la decisione sul sequestro del patrimonio dei Vrenna

CROTONE Fine del primo tempo, per la partita giudiziaria del Crotone. La Corte d’appello di Catanzaro ha rimandato al prossimo 19 ottobre la decisione sulla richiesta di sequestro del patrimonio di…

Pubblicato il: 14/09/2016 – 12:30
Crotone, rinviata la decisione sul sequestro del patrimonio dei Vrenna

CROTONE Fine del primo tempo, per la partita giudiziaria del Crotone. La Corte d’appello di Catanzaro ha rimandato al prossimo 19 ottobre la decisione sulla richiesta di sequestro del patrimonio di Raffaele e Giovanni Vrenna, avanzata dalla Dda di Catanzaro. Una tesi che ha convinto il procuratore generale della Corte d’appello, Salvatore Curcio, che a sostegno dell’accusa ha chiesto l’acquisizione di una nuova relazione della Guardia di finanza sullo stato patrimoniale del gruppo Vrenna, dei verbali integrali dei collaboratori Bonaventura e Cortese, ma anche di una sentenza emessa dal Tribunale di Castrovillari alla fine degli anni Novanta.
In quel procedimento, i Vrenna erano parte offesa, ma secondo l’accusa, tanto l’istruttoria come le dichiarazioni del pentito Cimino, non farebbero che confermare i contatti dei Vrenna con la criminalità organizzata, come la loro condotta spregiudicata. Caratteristiche – hanno ricordato nel loro ricorso il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e il pm Domenico Guarascio – che anche la sentenza con cui Vrenna è stato assolto dall’accusa di concorso esterno ha sottolineato. In quelle carte, il patron del Crotone viene ritratto come «accecato dalla brama di profitto», pur di tutelare i suoi interessi «disposto a tutto, a commettere falsi e abusi e anche fare affari con persone che sa o intuisce essere losche (rectius ‘ndranghetisti) ma tutto ciò, nei suoi piani, è di importanza secondaria».
Una tesi insensata il legale dei Vrenna per l’avvocato Francesco Gambardella, per il quale i patron del Crotone sono vittime dei clan. In più, contro il ricorso della Dda ha presentato un’eccezione di inammissibilità. Per il legale, tutta la parte relativa alla richiesta di sequestro del patrimonio aziendale non può neanche essere posta all’attenzione dei giudici perché non adeguatamente motivata. Lo spiegherà in dettaglio – annuncia – in una memoria che entro il 30 settembre dovrà depositare, poi la palla passerà ai giudici.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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