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Parole di vita calabrese

Completo, equilibrato, imparziale. Oltreché di buon senso. Personalmente lo leggo (quasi) tutte le settimane, specialmente se sono a Cosenza. Mi avvicino al tavolinetto della mia Chiesa, a Piazza L…

Pubblicato il: 14/09/2016 – 16:14

Completo, equilibrato, imparziale. Oltreché di buon senso. Personalmente lo leggo (quasi) tutte le settimane, specialmente se sono a Cosenza. Mi avvicino al tavolinetto della mia Chiesa, a Piazza Loreto, e me lo prendo. Se arrivo in ritardo la signora custode me lo conserva, perché sa che sono uno tra quelli che lo vuole leggere. E così nel tratto tra Piazza Loreto ed il giornalaio do il primo sguardo a Parola di vita per poi continuare a casa a leggere gli articoli di don Enzo, di Debora Ruffolo, di Angela Altomare, di Fabio Mandato e di quanti, tra gli inviati, si prendono la briga, che non costa poco, soprattutto in termini di sacrifici, di raggiungere posti lontani e a volte disparati per dare ai lettori della Diocesi e non solo di essere informati. E si tratta di una informazione che non solo si limita a dare notizie, ma a formare le coscienze dei lettori, valide soprattutto in questo periodo a riflettere e a far riflettere. Le informazioni su quando e quanto decide la conferenza episcopale calabrese, che non sono di secondo ordine, dove le trovi, con dovizia di particolari, se non su Parola di vita? Dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ecclesiastico regionale come fai a conoscere i particolari? E se i vescovi si incontrano con esponenti politici di primo piano? E di quanto fa la Caritas per i nostri migrantes? Mi viene a mente un editoriale “Il dialogo del coraggio” di Elio Bromuro, dopo i fatti di Francia. Quanti noi si sono messi a riflettere su quanto accaduto a Bataclan? È possibile, si chiede l’autore, un dialogo con chi ha le armi addosso ed è disposto a sparare in nome di Dio. E tutto ciò che è accaduto dopo in Italia e nel mondo? La Chiesa ha fatto del dialogo un programma insostituibile del suo comportamento nel mondo ed ha proposto questo metodo alla religioni ed agli Stati di ogni continente. E quanto il Santo Padre è venuto in Calabria per la prima vola ed ha scomunicato i mafiosi. Dove lo ha fatto per la prima volta? Sulla spianata di Cassano, ai tempi di mons. Galantino e tutti i particolari dove li abbiamo letti se non su Parola di vita? E i commenti spiegati puntigliosamente sul Vangelo della Domenica? E le riflessioni sulle iniziative dell’Università della Calabria che sui quotidiani spesso non trovano lo spazio dovuto?
E la nota pastorale sulla ‘ndrangheta? “Testimoniare la verità sulla mafia calabrese” che si inserisce in un percorso che la Chiesa sta compiendo da decenni proprio alla luce del forte appello di papa Francesco a Cassano. Enzo Gabrieli, il direttore, ha fatto un altro editoriale, vista l’importanza della giornata e della parole di Francesco. «È un percorso difficile quello della testimonianza cristiana, scrive don Enzo, in un ambiente di ‘ndrangheta, ma quanto mai necessario e doveroso anche perché tanti uomini e donne delle istituzioni, hanno pagato un caro prezzo e poi perché lo dobbiamo alla nostra terra perché questa piovra ha ferito gravemente infettando ogni ambito sociale».
Il festival della Comunicazione chi lo ha trattato come avrebbe meritato se non il “nostro” Settimanale? Dopo Salerno, Bari, Caserta, Alba Brescia, Lodi, Avezzano, Caserta, Padova, l’evento è approdato a Cosenza, con i particolari di quanto è stato fatto. Ed i motivi di quanti raggiungono il decreto di Venerabilità? Che, per grazia di Dio non sono pochi, dove trovano posto. Debora segue con la passione che le è riconosciuta , anche fuori regione, come è avvenuto per la vita di Madre Prestigiacomo, tutta la cerimonia, compresa la riflessione del postulatore don Enzo.
Insomma un settimanale che non si può perdere, si deve leggere soprattutto se si aspira a diventare, come si dovrebbe, uomini di buona volontà, al servizio della Chiesa e della società calabrese. Ad essere uomini che si battono per una società migliore, come si sforza di ripetere da un lato mons. Nolè, l’arcivescovo di Cosenza e dall’altro il procuratore della Repubblica di Catanzaro (con competenze anche su Cosenza) Nicola Gratteri.

*giornalista

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