COSENZA Questioni preliminari al centro della prima udienza del processo “Acheruntia” per gli indagati per i quali la Dda di Catanzaro ha disposto il giudizio immediato. Sul banco degli imputati ci sono l’ex consigliere comunale di Acri, Angelo Gencarelli; Giampaolo Ferraro e Giuseppe Perri, ritenuto dagli inquirenti il reggente della cosca sul territorio acrese. Si tratta dell’inchiesta della Procura antimafia che nel luglio del 2015 ha provocato un terremoto politico ad Acri. Tra le persone coinvolte anche l’ex assessore regionale Michele Trematerra (per il quale si deve svolgere l’udienza preliminare a Catanzaro).
Giovedì mattina, nell’aula 9 del Tribunale di Cosenza il collegio difensivo ha sollevato alcune questioni preliminari. In particolare l’avvocato Matteo Cristiani ha evidenziato un’omessa notifica come codifensore di Gencarelli. Ma il pm della Dda, Pierpaolo Bruni, ha fatto presente come all’ufficio di Procura risulta in data 2 luglio una revoca del mandato. Su questa e su altre questioni preliminari che riguardavano anche la decorrenza dei termini, il collegio (presieduto dal giudice Enrico Di Dedda) si è riservato di decidere nella prossima udienza fissata per il 13 ottobre.
In questo procedimento, nel collegio difensivo, ci sono tra gli altri gli avvocati Antonio Quintieri, Lucio Esbardo e Giuseppe Manna. Secondo l’impianto accusatorio Gencarelli, in particolare, è sospettato di essere divenuto l’anello di congiunzione tra la consorteria criminale e le istituzioni pubbliche, forte anche dello stretto legame con Trematerra. A sua volta, l’ex assessore regionale avrebbe beneficiato di questi rapporti in termini di sostegno elettorale. Nell’inchiesta sono finite, complessivamente, 24 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e reati in materia di armi.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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